Naomi e la Basinger nude per gli animali

Naomi e la Basinger nude per gli animali Naomi e la Basinger nude per gli animali LA GUERRA DELLE STAR UDE, per protestare contro le crudeltà verso gli animali. E' l'ultima provocazione di attrici e modelle che hanno sposato la causa degli animalisti. L'iniziativa partita dagli Stati Uniti è arrivata in Italia nella scorsa primavera. Sui muri delle principali città grandi manifesti ricordavan «Meglio nude che in pelliccia»: e per la gioia degli occhi maschili le bellezze in mostra come mamma l'ha fatte rispondevano ai nomi di Naomi Campbell o Christy Turlington, accompagnate da una fila di altre men note modelle. La Turlington, quando si è fatta fotografare seminuda ha dichiarato: «E' meglio essere svestite che indossare una pelliccia». E da una statistica risulta che oltre il settanta per cento delle indossatrici rifiuta di sfilare impellicciata. Gli animalisti hanno poi fatto un acquisto importante quando sono riusciti a impegnare nella loro battaglia Kim Basinger, sogno erotico di milioni di uomini, dopo le famose «Nove settimane e mezzo». La Basinger aveva fatto una rivelazione destinata a sedurre legioni di donne: «Il mio segreto? Io sono vegetariana. Lo sono da anni e devo al non consumare carne il merito della mia bellezza». Poi in un video per Animai Amnesty aveva parteggiato per le «vittime della moda». A febbraio un'altra provocazione: ha posato senza veli in una grande foto destinata alla pubblicità anti-pellicce sui giornali. E lo scatto «nature», opera del fotografo alla moda Greg Gorman, era accompagnato dallo slogan: «La bellezza non riguarda l'indossare la pelliccia di qualcun altro». Il nome di Kim Basinger e delle star dell'alta moda si sono aggiunte così alla già lunga «galleria» di celebrità internazionali che hanno aderito alla campagna di Animai Amnesty. Dalla «storica» Brigitte Bardot, con i suoi interventi a favore dei piccoli di foca uccisi sui ghiacci del Nord, a Kim Novak, a Monica Vitti, A Brooke Shields. E poi Ornella Muti, per anni l'attrice preferita dagli italiani; Lady Diana, moglie separata del principe Carlo di Galles, sempre sensibile a tutte le campagne ecologiche. Da ricordare anche Marina Lante della Rovere, che lo scorso dicembre, all'inaugurazione della Scala, ha bruciato una pelliccia di volpe. Le campagne delle associazioni per la protezione dei di¬ ritti degli animali hanno contribuito a far riflettere anche gli italiani, i maggiori acquirenti al mondo di pellicce con quaranta milioni di animali utilizzati ogni anno, decretando alla fine del 1992 un'inversione di tendenza, favorita anche dalla crisi economica, con una diminuzione ufficiale del 30 per cento delle vendite. E i pellicciai sono corsi ai ripari. Non contenti di avere nelle loro file elementi di primo piano come Claudia Schifefr e Carla Bruni fra le modelle, o un'attrice del calibro di Catherine Deneuve, hanno fatto il «colpaccio» ingaggiando Sophia Loren. [p. q.] Megli© fi y ci e

Luoghi citati: Galles, Italia, Stati Uniti