Pellicce, B. B. sfida Sofia

«E' in crisi finanziaria: così ha dovuto accettare denaro che sanguina» «E' in crisi finanziaria: così ha dovuto accettare denaro che sanguina» Pellicce, B. B. sfida Sofia «La Loren si è venduta per uno spot» ROMA. Guerra aperta tra le due ex primedonne del cinema francese e italiano. Brigitte Bardot è adiratissima con Sofia Loren e in una lettera aperta diffusa ieri le rimprovera «di aver accettato di vendere il proprio nome e la propria immagine alla più spregevole delle pubblicità: la promozione della pelliccia». Il tutto nasce dalla decisione dell'attrice italiana di fare da testimonial alla pellicceria Annabella di Pavia. Di qui la sfuriata di B. B., appassionata animalista, che accusa Sofia «di prendere deliberatamente le parti della morte» non boicottando «questo abominevole commercio fondato sulla sofferenza e sulla morte di centinaia di migliaia di animali massacrati in modo intollerabile». Ma Brigitte Bardot non si ferma, e definisce «degradante, ripugnante, penoso e indegno» il fatto di «accettare denaro sanguinante proveniente dalle spoglie animali». Poi una staffilata a Sofia: «La sua situazione finanziaria motiva un gesto del genere». E, rivolgendosi alla Loren, B. B. conclude: «Non dimentichi mai che avere una pelliccia significa portare un cimitero sulle spalle». La replica alla Bardot è arrivata da Carlo Ponti, marito della Loren: «Conosco bene Brigitte Bardot - ha detto Ponti - perché ho prodotto con lei molti film, tra cui "Il disprezzo" di Godard. Per quanto riguarda le dichiarazioni contro mia moglie, avrebbe fatto meglio a tacere. Forse che la Brigitte non mangia pollo e non porta scarpe? Mi domando che differenza ci sia tra portare le scarpe e portare una pelliccia. Sull'accusa che mia moglie avrebbe bisogno di soldi, mi sembra invece che abbia più bisogno di soldi Brigitte Bardot di mia moglie. Avrà deciso questa uscita per farsi pubblicità. Ma, ripeto, avrebbe fatto meglio a tacere». Le parole dure contro l'attrice italiana si aggiungono alla campagna intrapresa contro di lei dagli animalisti. La settimana scorsa la Lega antivisezione aveva fatto pubblicare un appello su un quotidiano: «Cara signora Loren, si faccia ricordare per il suo cuore e non per le sue curve. La sua decisione di promuovere pellicce, la rende complice di un'industria di sofferenza in cui milioni di animali sono intrappolati, affogati e bastonati a morte, in libertà, o allevati in cattività per essere gasati, strangolati o uccisi con la corrente elettrica dopo una "vita" di torture segregati in piccole celle». La Lav ricordava che «le donne più belle del mondo, tra le quali Kim Basinger, Naomi Campbell e Christy Turlington mostrano tutta la loro bellezza interiore impegnandosi gratuitamente contro l'ucci- sione di animali per farne pellicce. Sophia loren ha ricevuto più di un miliardo e seicento milioni di lire». La Loren non si è lasciata impressionare e ha deciso di mantenere fede al contratto firmato. Guadagnandosi la riconoscenza dei pellicciai, che l'hanno ringraziata per «essere una donna che ha il coraggio delle proprie idee, per essere se stessa e per la sua coerenza... E' una questione di stile. Lei, signora Loren, ne ha tanto». Gli animalisti non si sono dati per vinti e l'ultima puntata del battage registra l'iniziativa della Lav di mettere a disposizione un numero verde (144.11.6484), in modo che gli italiani si possano esprimere sulla scelta della Loren di fare da testimonial ai modelli di pellicceria. Paolo Querio Ma Carlo Ponti: «La Bardot stia zitta. Cerca pubblicità» A sinistra Sofia Loren, a destra Brigitte Bardot Sotto il manifestò delle top model contro le pellicce ^ v ^p»<* «S»v***.» ? Ijfei*

Luoghi citati: Pavia, Roma, Sofia