«Quel film mente, sequestratelo»

«Quel film mente/ sequestratelo» Accuse al regista israeliano Gitai: ha falsato la mia campagna elettorale «Quel film mente/ sequestratelo» La Mussolini contro il video «In nome del duce» mTWW SCOMODO ALESSANDRA Mussolini chiederà il sequestro del film-documentario del regista israeliano Amos Gitai «In nome del duce», in programma sia al Festival del Cinema di Taormina (che si apre oggi), sia al successivo Festival di Locamo. Il video, dice un comunicato, «oltre che contenere immagini e commenti che distorgono la realtà nei confronti dell'attività politica di Alessandra Mussolini, del msi-dn di Napoli e di alleanza nazionale; oltre che a falsare e strumentalizzare a fini che interessano solo il regista e i suoi finanziatori la figura dell'onorevole Mussolini, fa leva sulle mai avvenute minacce e intimidazioni che il Gitai avrebbe dovuto subire nella sua permanenza nella sede del msi-dn napoletano nei giorni finali della campagna elettorale per la elezione del sindaco». La diretta interessata sostiene di aver sempre incontrato volentieri la stampa estera di qual- siasi nazione «anche e soprattutto di Israele. Solo il signor Gitai pretenderebbe d'essere stato trattato diversamente e guarda caso, lo fa sapere in maniera alquanto eclatante nel momento in cui viene presentato il suo discutibilissimo, per non dire altro, film». Il problema sta tutto in una sequenza girata durante l'ultimo giorno di campagna elettorale per le elezioni politiche: la troupe avrebbe cercato di seguire Alessandra Mussolini in una stanza dove campeggiava un manifesto con la foto del duce e alcuni missini avrebbero impedito l'accesso alle telecamere. In seguito all'episodio, il regista ha dichiarato: «Sembra che si intrattengano rapporti stretti e ambigui con l'ispiratore storico». Il che ha contribuito ad agitare le acque. Il documentario è coprodotto da tv francese e inglese, Raitre ne ha acquistato i diritti, impedita però a trasmetterlo in tempi bre- vi per il regolamento che proibisce programmi a contenuto politico durante consultazioni elettorali (le successive europee e le amministrative). «In nome del duce» arriva a Taormina perché Amos Gitai, il regista di «BerlinJerusalem» e «Il golem», fa parte della giuria del Festival. «Sono molto sorpreso per l'agitazione preoccupata di Alessandra Mussolini - dice Enrico Ghezzi, il direttore di Taormina Cinema -. Il film viene presentato qui, insieme con un altro bell'esempio di cinema di "campagna elettorale", "The WarRoom", dell'americano Pennebaker, che ha seguito tutto l'itinerario di Clinton». Ma Gitai è un cineasta indubbiamente «scomodo»: a lui si deve «Un journal de campagne», film realizzato 15 anni fa tra i militari israeliani (che gli impedivano le riprese) raccontando ideologie e dubbi della loro guerra. «Non ci pare proprio - replica ancora Ghezzi - che qualcuno abbia mai pubblicizzato "In nome del duce" sulla base di mai avvenute minacce. Avevamo perfino l'intenzione di invitare Alessandra Mussolini. Spiace che un film così lievemente ironico possa far paura, possa far parlare di strumentalizzazione. L'onorevole Mussolini può stare tranquilla: venga a vedere il film, senza paura, e a discuterne. La paura, come diceva Fassbinder, mangia l'anima». [a. pie.] I m 11 ■Zi Alessandra Mussolini era candidata alla poltrona di sindaco di Napoli in ballottaggio contro Bassolino

Luoghi citati: Israele, Napoli, Taormina