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Aveva 78 anni Aveva 78 anni Addio Perelli latinista con passione L TORINO UCIANO Perelli, uno dei più brillanti e profondi conoscitori della nostra cultura classica, è morto improvvisamente a Sampeyre, in provincia di Cuneo, dove si trovava in vacanza. Era nato a Ivrea nel 1916. La sua Letteratura latina, opera su cui si sono fatte le ossa migliaia di studenti, ha dominato il mercato dei libri scolastici per 20 anni. Perelli è anche autore di studi fondamentali, come Lucrezio poeta dell'angoscia (uno dei saggi più profondi che siano stati scritti sul poeta latino) e II pensiero politico di Cicerone. Nell'aprile scorso Rizzoli aveva pubblicato l'ultima sua fatica, dedicata alla Corruzione nell'antichità. In quelle settimane Perelli era stato protagonista di un convegno organizzato, sullo stesso argomento, dall'Associazione di cultura classica di Torino. Davanti a un pubblico di giovani, il «suo» pubblico, aveva ancora una volta dimostrato grande passione civile, da infaticabile progressista abituato a muoversi da anni, con equilibrio e lucidità, tra le fazioni politiche, gli appalti, i politici e gli avvocati corrotti di duemila anni fa. Aveva parlato con slancio, senza enfasi, degli eterni motivi che portano alla corruzione: la smania di ricchezza, il potere. Perché si ruba? «Non solo per denaro - disse -. I soldi sono necessari per avere il potere, per consolidarlo». Riflettendo sugli «onesti» della storia, disse con amarezza: «Plinio il Giovane, forse, lo era. Ma gli onesti lasciano poche tracce, non fanno parlare di sé». Perelli è stato un grande maestro nei licei e nell'università di Torino. Era un po' figlio d'arte: il padre, Giannotto Perelli, era amico e collaboratore di Prezzolini, di Gobetti e di Salvemini. La morte io ha colto nel sonno, impedendogli di portare a termine un libro sulla vita quotidiana degli antichi romani. I funerali avranno luogo oggi, alle 14,30, nella chiesa di Santa Maria di Testona, a Moncalieri. Cario Grande