Palombelli, addio «Speciale 3» di Maria Grazia BruzzoneAndrea Barbato
LA POLITICA IN TV Dopo le proteste di Lega, An e Forza Italia. Al suo posto Barbato Palombelli/ addio «Speciale 3» «Non voglio creare problemi alla rete» LA POLITICA IN TV B ROMA ARBARA Palombelli lascia. Rinuncia a condurre lo «Speciale 3» delle polemiche. Abbandona il campo a Andrea Barbato, «interno-esterno» ipercollaudato, che aveva già moderato la prima puntata del nuovo talkshow voluto improvvisamente da Guglielmi per riempire il vuoto di «Milano, Italia» nei giorni caldissimi del decreto Biondi. Poco dopo la bocciatura dei Professori che, nell'ultimo tentativo di rimanere in sella, avevano tolto a Raitre la fascia oraria delle 22,30 nei palinsesti d'autunno. Un blitz rivelatosi inutile. Lascia, l'inviata di punta di Repubblica che, forse fiutando l'aria, a ogni buon conto aveva accettato un contratto «a serata». E le serate alla fine sono state solo due. Sufficienti però a scatenare una bagarre che dal Tg3 è arrivata in Parlamento, rimbalzando sui manager del nuovo Cda appena insediato. Spiega tranquilla la giornalista moglie del sindaco Rutelli: «Non mi andava di creare imbarazzi. Di rappresentare un problema né per la rete, con cui ho un rapporto an- tico e affettuoso. Né al nuovo consiglio di amministrazione, che si è visto sommerso da domande polemiche». Non basta. Precisa e diplomatica, Palombelli ha voluto raccontare personalmente ai politici la sua versione dei fatti. «Ho spiegato personalmente a Taradash e a Tatarella come sono andate veramente le cose. Perché non ci fossero malintesi». Il presidente della commissione di Vigilanza aveva chiesto spiegazioni della scelta della giornalista al nuovo Cda. E il ministro delle Poste si trovava a dover rispondere a una valanga di interrogazioni parlamentari, dalla Lega, a An, a Forza Italia. E a farsene lui stesso portavoce. Il caso «Palombelli» era ormai entrato in politica, dopo la presa di posizione di una parte del Tg3, che si era rivoltata contro la scelta. «Come mai un giornalista esterno, dopo che una circolare del vecchio Cda, in tempi di: tagli alle spese, invitava a ricorrere a giornalisti non Rai solo in casi estremi?» spiegava un comunicato, scritto da un rappresentante del Cdr. «Perché allora non Federica Sciarelli, o un'altra collega altrettanto brava di cui il Tg3 non scarseggia certo?», insisteva il documento contrapponendo due star del telegiornalismo. Ma il pri¬ mo comunicato veniva subito smentito da un altro, firmato da 20 dei redattori «duri e puri» insospettiti da una manovra anti-Guglielmi. La stessa Sciarelli raccontava di essere stata contattata dal direttore di Raitre, ma di aver rifiutato il ruolo proposto «perché troppo occupata al telegiornale». Confermando la versione già data dai vertici di Raitre. Domani un'assemblea del Tg3 cercherà di ricomporre la spaccatura. «Polemiche sorprendenti e scoraggianti tanto quanto le interrogazioni parlamentari», le definisce Stefano Balassone, braccio destro di Guglielmi, che non scende dalla barricata da cui Raitre ama cingersi nei momenti cruciali dell'azienda. Spalleggiata dalla maggioranza del Tg. «La realtà è che avevamo contattato Lubrano e Santoro, ma per vari motivi ci avevano dato buca. Sciarelli non voleva e Barbara ci ha dato una mano nell'emergenza, dubbiosa lei stessa sulla sua "compatibilità" col programma e la situazione generale. Le reazioni, e la sua stessa difficoltà a moderare dibattiti che diventano corride - aggiunge - ci hanno indotti a tornare a Barbato. Che i dibattiti li smorza, è vero, ma è supercollaudato». E poi? «Andremo avanti fino alla chiusura delle Camere. Poi vedremo. E con gli esterni ricominceremo a fare i provini, con noi nella parte delle "belve" nell'arena. Non sarebbe la prima volta». Eppure Palombelli dell'esperienza è più che soddisfatta. «L'ultima volta abbiamo avuto problemi con l'audio, e le voci si sovrapponevano. Ma l'ascolto ci ha premiati. Il 17% di share non è poco, d'estate». Maria Grazia Bruzzone «Ho spiegato personalmente a Taradash e Tatarella come sono andate le cose» | | A sinistra, Barbara Palombelli Qui accanto, Andrea Barbato
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