E Ferri fa la bella addormentata di Luigi Rossi

Successo per il Ballet National de Nancy, che chiude al Regio Torinodanza Successo per il Ballet National de Nancy, che chiude al Regio Torinodanza E Ferri fa la bella addormentata «Sonnambula» e grande attrice TORINO. Tre titoli storici del balletto Anni Quaranta per la chiusura di Torinodanza al Regio. Georges Balanchine e Agnes de Mille erano gli autori de «La Sonnambula», «Tema e variazioni» e «Fall River Legend» presentati dal Ballet National de Nancy con la presenza come ospite della nostra Alessandria Ferri. A lei in particolare sono andati i consensi del pubblico dopo il primo e il terzo balletto della serata. «La Sonnambula» è una creazione di Balanchine del 1942 che si avvale di musica di Bellini, dall'omonima opera e dai «Puritani», orchestrata da Vittorio Rieti, compositore scomparso pochi mesi fa alla bella età di 96 anni. Rieti stesso ne ha tratto il libretto, che è una sorta di vicenda tra il nero e il surreale che richiederebbe un'aura metafisica manca¬ ta in questo allestimento con scene di Georges Boitard forse troppo realistiche. L'immagine fantomatica della padrona di casa in preda al sonnambulismo, richiama i prototipi del «ballet blanc» romantico e il personaggio è dunque molto adeguato alla personalità della Ferri che trascorre leggera in questo mondo fatto pure di stereotipi del balletto accademico; divertissements, Pastorali, Negretti, Arlecchini, Acrobati. La figura del Poeta che muore per amore della bella sconosciuta che gli appare nella notte era affidata al filiforme Miroslaw Gordon, mentre la Coquette, che rappresenta l'amore «profano», era impersonata da Isebelle Bourgeais. La ripresa del lavoro di Balanchine era di John Taras. Ben altrimenti attuale, dello stesso coreografo, è risultato «Tema e variazioni», balletto astratto basato sulla «Suite n. 3 in sol maggiore» del prediletto Ciaikovski. Creato dal Ballet Theatre e dal New York City nel 1947, questo stupendo balletto concertante si ambienta in un sontuoso giardino barocco che evoca i fasti zaristi, proprio come il «Ballet Imperiale» del medesimo autore. Richiede supremo virtuosismo (non per niente il maggior interprete dei nostri tempi ne è stato Barishnikov) soprattutto dalla coppia di solisti che erano qui le étoiles del complesso Amaya Iglesias e Andrei Fedotov, apparsi all'altezza della situazione così come nel complesso hanno convinto le quattro e otto coppie del tema e delle variazioni che hanno interpretato questo capolavoro «ever green» come lo sono in genere tutte le creazioni balanscianiane non legate a preoccupazioni di tipo narrativo. Narrazione e realismo che erano invece presenti in «Fall River Legend» della de Mille su musica di Morton Gould, ispirato ad un truce fatto di sangue avvenuto nel Massachusetts nel 1892. Qui la figlia di un pastore, esaperata dalla matrigna, la uccide con una scure unitamente al padre. Nella storia Lizzie Borden è stata assolta per infermità mentale, in que¬ sto balletto invece viene impiccata e, nel momento della esecuzione, ripercorre la sua breve vita infelice. Personaggio altamente drammatico creato nel 1948 da Alicia Alonso al Metropolitan di New York, è stato recentemente riproposto nello stesso teatro da Carla Fracci e proprio da Alessandra Ferri che qui l'ha nuovamente interpretato con alta temperatura espressiva che ne conferma le grandi doti di attrice oltreché di squisita danzatrice. La vicenda truculenta è giustamente stilizzata dalla coreografia e regge soprattutto quando è affidata ad una protagonista del livello della Ferri. Che ha suscitato lunghe acclamazioni al termine della recita proprio come era avvenuto nella «Sonnambula». Luigi Rossi Alessandra Ferri étoile ospite del Ballet de Nancy

Luoghi citati: Alessandria, Massachusetts, New York, Rieti, Torino