Il Tg2: «Ignoriamo i killer» di Demetrio VolcicPaolo Garimberti
Il Tg2: «Ignoriamo i killer» Il Tg2: «Ignoriamo i killer» Ma Sposini (Tg!>): meglio dare le notizie DI EMULAZIONE IL diffondersi di atti teppistici contro gli automobilisti, riportata con sempre maggior risalto da giornali e televisioni, ha convinto il direttore del TG2, Paolo Galimberti, della necessità di non dare più risalto a questi fatti di cronaca per non alimentare dei meccanismi imitativi. Ne è stata data notizia ieri nelle varie edizioni del telegiornale con un breve comunicato che sottolinea l'intenzione di tornare sull'argomento soltanto per dare nome e cognome dei teppisti colti sul fatto e arrestati. Spiega Franco Alfano, vice direttore dei TG2: «Dato il ripetersi di questi episodi, ci siamo resi conto, dopo aver sentito il parere di psicologi, che la diffusione da parte dei media, e specialmente della televisione, può innescare dei meccanismi imitativi esaltando la mania di protagonismo di questi teppisti». Una decisione che trova concorde Demetrio Volcic, direttore del TG1 : «E' bene non fomentare uno stimolo all'emulazione. Noi siamo molto pragmatici e abbiamo deciso di non concedere più spazio a queste notizie, ne tratteremo soltanto se accadranno cose fondamentali o in occasione dell'arresto dei responsabili». Leggermente in disaccordo Angelo Galantini, vicedirettore del TG3. «Non dare un risalto eccessivo va bene, ma ho paura che decidere di non parlarne più sia impossibile: se il fatto di cronaca diventa talmente grande come si fa a non parlarne?». Secondo Ga- lantini questa iniziativa dev'essere presa in maniera collegiale, «se si tratta di un'azione singola è destinata all'insuccesso». In casa Fininvest si colgono pareri diversi. Dice Lamberto Sposini, TG5, «c'è un problema di rischio da emulazione, ma per principio sono contrario a non dare le notizie». La strada per scoraggiare l'emulazione di questi atti di teppismo secondo Sponsini è un'altra: «Mettere l'accento sui rischi che corrono questi delinquenti potrebbe fungere da deterrente più che il bol- lettino degli episodi, e noi daremo grande risalto alle pene in cui possono incappare. La tv fa da collante fra queste persone che non si conoscono ma che finiscono con l'identificarsi in una specie di associazione segreta: sentir parlare delle loro imprese li esalta, se si parla invece delle pene forse l'interesse diminuisce». Emilio Fede, direttore del TG4, si dichiara invece solidale con l'iniziativa del TG2: «Non mostreremo più immagini su questo argomento». Per Ferruccio De Bortoli, condirettore del Corriere della Sera, «l'intervento è lodevole ma le notizie vanno date. Bene, senza enfasi, correttamente. Se non se ne fosse parlato, non sarebbero state prese corte precauzioni». Gianni Rocca, condirettore de La Repubblica, precisando che c'è una grande differenza d'impatto fa l'informazione televisiva e quella della carta stampata, si pone l'eterno interrogativo: «I giornali sono casse di risonanza o casse di amplificazione? E' la solita vecchia questione, durante il ventennio il regime vietava la pubblicazione delle notizie dei suicidi. Ciononostante, la gente continuava a togliersi la vita». Riccardo Berti, vicedirettore de La Nazione di Firenze, non ha dubbi: «Noi continueremo a dare le notizie: ad ogni cavalcavia abbiamo un nostro cronista. Diamo le notizie per sensibilizzare l'opinione pubblica: se si sta zitti, si corre il rischio di smorzare la vigilanza», [r. cri.] Demetrio Volcic direttore delTgl e Paolo Garimberti direttore del Tg2
Persone citate: Angelo Galantini, Demetrio Volcic, Emilio Fede, Ferruccio De Bortoli, Franco Alfano, Gianni Rocca, Lamberto Sposini, Paolo Galimberti, Riccardo Berti, Sposini
Luoghi citati: Firenze
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