«Con la Finanza o pagavi o erano guai» di Fabio Poletti

Vitali (Gemina) ha confermato il memoriale inviato ai giudici. Oggi si costituisce Sciascia (Fininvest) Vitali (Gemina) ha confermato il memoriale inviato ai giudici. Oggi si costituisce Sciascia (Fininvest) «Con la Finanza o pagavi o erano guai» E Berlusconi chiama gli avvocati ad Arcare MILANO. Primi interrogatori e prime confessioni dopo il blitz (23 arresti, 11 ancora da eseguire) che travolge top manager, commercialisti e uomini delle Fiamme Gialle. Ammette le accuse e torna agli arresti domiciliari Felice Vitali, direttore generale di Gemina. Il top manager della Fininvest Salvatore Sciascia ha annunciato che si costituisce in giornata. Ore 16, telecamere puntate su Felice Vitali. Il dirigente della finanziaria Gemina entra a palazzo di giustizia accompagnato dai suoi legali. Sulle spalle ha un ordine di custodia per un versamento di 200 milioni ad ufficiali della Guardia di Finanza, già confessato da Roberto Signoracci, direttore finanziario del Gruppo. «Il mio assistito si è assunto tutte le responsabilità», spiega l'avvocato Marco Deluca al termine dell'interrogatorio. E aggiunge: «Felice Vitali ha confermato ciò che aveva già scritto in un memoriale inviato alcuni giorni fa ai magistrati e ha spiegato al giudice che non poteva non pagare. Ha dovuto pagare per mille ragioni, davanti alla pretestuosità dei controlli eseguiti. Uno spillo fuori posto può sempre essere trovato». Oltre al memoriale con la confessione, che gli ha evitato San Vittore, il top manager di Gemina spiega davanti al giudice per le indagini preliminari Andrea Padalino le modalità della raccolta dei 200 milioni. «Per trovare quei soldi è stata solo modificata una voce di bilancio», dice l'avvocato Deluca. Alle 18 e 15 l'interrogatorio finisce. Completo grigio, sorriso, Felice Vitali torna agli arresti domiciliari. Il legale conferma che già oggi ci sarà un'istanza per ottenere la comple¬ ta scarcerazione, poi aggiunge: «Vitali aveva presentato una memoria scritta e a mio avviso non era necessario ricorrere alla custodia cautelare. Per ora mi attengo ai fatti, poi vedremo di sollevare il problema nelle sedi opportune». Per un imputato che confessa, altri mancano ancora all'appello. In cima all'elenco dei ricercati spicca il nome di un dirigente del gruppo Finin¬ vest, perquisizione e (per ora) niente manette. Si tratta di Salvatore Sciascia, direttore centrale dei servizi fiscali Fininvest. Già arrestato, invece, il suo collaboratore Gianmarco Rizzi, ex Fiamme Gialle passato al servizio tributario della Fininvest. Promette Guido Viola, l'avvocato di Sciascia: «Il mio cliente era via solo per il week-end, lunedì (oggi, ndr) sarà a palazzo di giustizia, davanti ai magistrati, per chiarire tutto». E sono molte le cose che deve chiarire il dirigente del «biscione», manette penzolanti per un centinaio di milioni girati a finanzieri compiacenti per evitare grane fiscali alle società Mediolanum e Videotime. Per Videotime, la società che produce programmi Tv per le reti Fininvest, ci sono guai giudiziari anche per Paolo Berlusconi, il fratello. Deve rispondere di concorso in corruzione per una tangente passata alle Fiamme Gialle per evitare un controllo fiscale nell'89. Sì, pagavano tutti pur di evitare grane, controlli, ispezioni e ammende. Pagava, secondo le accuse, il commercialista Armando Confalonieri: 200 milioni versati dalla Sandoz farmaceutica. E pagava pure l'ex direttore centrale dei servizi fiscali di Enichem Fortu¬ nato Sergio Lo Presti, adesso a San Vittore: 50 milioni per evitare verifiche fiscali a Montefibre. In carcere finiscono i più alti dirigenti di grandi aziende come Montedison, Sandoz, Ausimont, Arvedi, Banca Popolare di Novara, Fininvest e Gemina, e anche un nutrito gruppetto di commercialisti e tributaristi, accusati di aver materialmente pagato le Fiamme Gialle per conto delle aziende. Ancora ricercati sono Gaspare Falsitta e il tributarista Gustavo Cocchini. Cella singola a San Vittore per Giovanni Rigoti e per Gianfranco Antonioli, manette per una mazzetta da 50 milioni sulla vendita di Euromereato da Montedison a Fininvest. Completano l'elenco di manager e professionisti: Ugo Napolitano, Piero Bongianino per la Popolare di Novara, Paolo Nodari, Luciano Leonardi, Antonio Valsanini, Lamberto Petriccioli, Oreste Severgnini, Mario Brughera c Cesare Orsenigo. Nutrito anche l'elenco dei militari finiti in carcere con l'accusa di avere intascato mazzette. Si va dal generale Giuseppe Cerciello (secondo arresto) ai colonnelli Tripodi e Zuin, fino ai sottufficiali Morabito e Arces. Fabio Poletti

Luoghi citati: Fininvest, Milano, Novara