Silvestro un ritorno con Titti

Nuovi episodi Nuovi episodi Silvestro un ritorno con Titti ROMA. E' vincolato a un digiuno davvero storico, e continuerà a non mangiare. Gatto Silvestro non addenterà Titti neanche nei nuovissimi episodi che la Warner si appresta a disegnare, e a produrre, dopo avere «congelato» il personaggio per trent'anni. La major hollywoodiana li trasmetterà ogni mattina, nelle tre ore che il suo nuovo network dedicherà ai bambini, a partire dall'autunno del '95. E c'è da giurarci: presto le nuove storie del micio dalla «s» strascicata approderanno in Italia. Silvestro, nero gatto da cortile, egoista e furbo, sarà ancora una volta vittima dei peggiori autodisastri provocati per agguantare il giallo canarino dagli occhioni azzurri. E Titti, a sua volta, assisterà senza muovere piuma allo scempio che il felino commetterà su se stesso, con la calma di uno spettatore. O piuttosto, dice qualcuno, con il cinismo di un freddo giustiziere, sicuro di uscire comunque vincitore da quella tragicomica lotta, giocata tra istinto e sadismo, tra fame atavica ed eterna condanna al digiuno. Ma alla fine sarà un Silvestro ridotto in brandelli, e con la coda tutta spelacchiata, a suscitare la simpatia del pubblico, anche se è stato il gatto il solo ad aggredire. Il primo a nascere fu Titti, ovvero «Tweety». Apparve in tre film, dal 1942 al 1945, e subito pronunciò la famosissima frase: «I tawt I tawt a putty tat» («Mi è semblato di vedele un gatto» nel doppiaggio italiano di Loretta Goggi). Il suo ruolo fu sempre quello: un morbido bocconcino dorato in balia del gatto di turno. Nel 1945 apparve anche Silvestro. Nel primo film per la serie delle «Merry Melodies» si vede un micio nero che non sa approfittare di un colpo di fortuna. Il gatto non mangia un canarino che, in preda ad istinti suicidi, gli capita in bocca. Per questo film, «Life With Feathers», il regista Friz Freleng ebbe la nomination all'Oscar che arrivò invece nel '47 con «Tweetie Pie», e fu bissato nel 1957. Una curiosità: le voci originali. Il doppiatore era il mitico Mei Blanc, morto nel 1989. Blanc per dare a Titti quella tipica intonazione stridula, prima rallentava il nastro di un 20%, poi riproduceva la frase alla velocità normale di scorrimento. Invece per Silvestro non penò molto, e non si diede tanto pensiero: usò se stesso, senza cambiare quella «s» blesa, decisamente sputacchiata. Laura Carassai

Persone citate: Blanc, Freleng, Gatto Silvestro, Laura Carassai, Loretta Goggi, Mei, Merry Melodies

Luoghi citati: Italia, Roma