"Puoi innalzarti al Nono Cielo... '' di Giorgio Fattori

"Puoi innalzarti al Nono Cielo... 750 milioni di cinesi non sanno che l'uomo è sceso sulla Luna "Puoi innalzarti al Nono Cielo... n « Puoi iniuilzarti al Nono Cielo e cingere la Luna... », è un verso dell'ultima poesia di Mao Tse-tung che avrebbero potuto incidere sulla cabina dell'» Apollo 11 ». Ma per 750 milioni di cinesi la conquista della Luna non è ancora avvenuta. Radio e giornali tacciono. Nessuno in Cina, almeno ufficialmente, sa che duo astronauti americani stanno tornando del Nono Cielo. Come ai tempi di Confucio. L'Universo « non ha suoni né voci » e Pechino resta l'ombelico del mondo. La Luna e gli astri per l'antica Cina erano parte della grande armonia che doveva regnare nel cuore degli uomini, a // cielo e la terra * le diecimila cote so¬ no tutt'uno», ripetevano 1 libri di educazione morale. Poco curiosi del mondo — ai cinesi non venne mai In mente di attraversare il Pacifico per vedere cosa ci fosse dall'altra parte — la loro attenzione fu sempre rivolta al cielo. Max Weber osservò che guardare In alto è tipico di una civiltà contadina. Alluvioni e carestie dipendevano dal misteriosi disegni degli astri e l'imperatore, dal suo trono rivolto a sud, pregava le forze celesti, nel ruolo di sacerdote artefice della pioggle. La Luna era l'astro più amico, perché a il suo splendore nella notte vigila i raccolti delle risaie ». Sono tradizioni di millenni, l'anima di una Cina che nemmeno la rivoluzione culturale, come ha ammonito Lin Piao, è ancora riuscita a distruggere. Il silenzio di Pechino ha forse lo scopo di non disorientare le masse contadine abituate a pensare all'armonia cosmica in termini confuciani; e nemmeno vuole sconcertare 1 milioni di studenti che non credono all'Inferiorità tecnologica della nazione. E' comunque il silenzio prevedibile di un rigido nazionalismo che disprezza, ignorandole, le macchine fabbricate dalle « tigri di carta ». Più strano è supporre che, nell'era delle comunicazioni istantanee, sia possibile mantenere segreto un avvenimento di portata storica e diffuso nel resto del mondo con ogni mezzo. Forse non tutti 1 cinesi ignorano i nomi di Armstrong e Aldrin. Le potentissime stazioni trasmittenti di Formosa e Hong Kong sono captate in molte regioni della costa. Pochi tuttavia hanno la possibilità di ascoltarle: dalla rivoluzione culturale, soprattutto per fronteggiare la propaganda sovietica, quasi tutte le radio sono bloccate sull'onda di Pechino. E pochissimi in ogni caso crederanno alle notizie della Luna. La Cina rossa è un mondo chiuso con la psicosi dell'assedio mondiale: 1 maoisti ripetono fino all'ossessione la necessità di guardarsi dal a veleni della propaganda ». Gli apparecchi televisivi si trovano solo negli alberghi e nelle sedi di partito. A Hong Kong captano immagini di trasmissioni cinesi, ma è impensabile che qualcuno a Canton possa tentare l'operazione inversa. I giornali stranieri non si vedono. Restano 1 giapponesi e gli europei che viaggiano o vivono in Cina. Sono isolati, e spesso sorvegliati anche se simpatizzanti maoisti. Chi tentasse di parlare della Luna, potrebbe essere espulso come provocatore. Non sono sistemi nuovi in uno Stato a partito unico. Ma l'isolamento culturale della Cina è reso impenetrabile dà una sfida nazionalistica che coinvolge 1 fedeli di Mao cosi come 1 presunti revisionisti. Il disinteresse per quanto accade fuori dal confini, fatta eccezione per la guerra del Terzo Mondo, sembra assoluto. In un mese in Cina, durante la rivoluzione culturale, solo uno studente ci domandò una volta se era vero che in America funzionava la televisione a colori. C'è la paura di informarsi, ma anche l'antica indifferenza verso il mondo degli antichi sudditi dell'Impero di centro. E' uno stato d'animo che potrà modificarsi un giorno se cadrà 11 clima di stato d'assedio. Che 750 milioni di cinesi non sappiano niente degli astronauti- non è stravaganza di Mao, ma il sintomo In più di una chiusura totale, e quindi nevrotica e pericolosa. Giorgio Fattori

Persone citate: Aldrin, Armstrong, Mao, Max Weber, Nono Cielo