Bimbi spariti, addio speranze «Brigida ha ucciso i tre figli» di Francesco Grignetti

Roma, i magistrati hanno incriminato il padre dei fratellini per omicidio. Lui insiste: è falso Roma, i magistrati hanno incriminato il padre dei fratellini per omicidio. Lui insiste: è falso Bimbi spariti, addio speranze «Brigida ha ucciso i tre figli» ROMA. I tre bambini di Tullio Brigida, rapiti dal padre nel febbraio scorso e scomparsi ormai da sette mesi, sono morti. Non c'è la prova. I corpi non sono stati ritrovati. Ma la magistratura - il pm Diana De Martino e il gip Vincenzo Rotundo - se n'è convinta. E così ieri è stato emesso un ordine di custodia cautelare per triplice omicidio contro il padre, già in carcere per sequestro di persona e tentato omicidio. Lui, Brigida, quando gli hanno fatto vedere l'ordine, s'è limitato a scrollare le spalle. «Tanto non è vero», sono state le sue uniche parole. Quindi è rientrato nella sua cella senza aggiungere nulla. Tre bambini scomparsi nel nulla. Laura, dodici anni. Armando, otto anni. Luciana, due anni. In un appartamento di Ostia antica, c'è una madre Stefania Adami, trentenne - che non mangia da diversi mesi e s'è ridotta a una larva. Voleva davvero questo, Tullio Brigida, balordo di trentotto anni, quando ha rapito i suoi tre figli? La sua mente vendicativa e malata s'è spinta fino ad ucciderli, pur di fare del male alla sua ex moglie e distruggere quel che restava della sua famiglia? E' una storia che ha dell'inverosimile, quella che unisce Stefania e Tullio. E che ha fatto «sperare» tutti, magistrati e investigatori, di sbagliare nelle loro intuizioni. «L'uomo che è in me si augura ancora che il poliziotto si sia sbagliato», diceva ieri, con una frase ad effetto, il capo della squadra mobile Rodolfo Ronconi. Ma a quest'ora, di speranze da coltivare, ce ne sono ben poche. Eppure non era mica scontato che finisse così. Tullio Brigida, è certo, non è il classico bravo ragazzo. Ha diversi precedenti penali. Nel 1983, appena sposato, litiga con la moglie, le dà tredici coltellate e la spedisce in ospedale. Eppure si amano. Quando Stefania si riprende, torna da lui nonostante le preghiere e le minacce dei genitori. Bene o male, le cose vanno avanti. I due vanno a vivere ad Acilia. Nascono tre figli. Tullio Brigida riprende a frequentare i vecchi amici del Trullo, borgata all'estrema periferia di Roma. Poi le cose precipitano. La moglie non ne può più e se ne va con i figli. Arriva la separazione legale. E insomma, fin qui, è la cronistoria di una famiglia dalla vita difficile. Niente di straordinario. L'incredibile arriva dopo. Tullio Brigida diventa pazzo per questa separazione. Perseguita la moglie. Gli porta via i bambini con una scusa, il 18 dicembre, e li nasconde in un appartamento a Santa Marinella. Vuole trascorrere a tutti i costi il Natale assieme a loro. O forse, chissà, vuole solo fare uno sgarbo a Stefania. E in quei giorni, la madre parla spesso con i bambini al telefono. Cerca anche un accomodamento con lui. Un mese dopo, però, il 18 gennaio, il tribunale gli toglie la patria potestà. I ca- rabinieri cominciano a cercarlo. E lui, per tutta risposta, architetta un attentato contro la moglie e i suoceri, che sono vivi per miracolo: tre giorni dopo la decisione del tribunale, si introduce in casa dei genitori di Stefania, a Casperia, vicino Rieti, e collega un ordigno alla lampadina della cucina. Se ne accorgerà per caso l'anziana signora Annamaria. Per questo attentato, Tullio Brigida viene arrestato due mesi dopo. Ma naturalmente la cosa che preme è la sorte dei bambini. Inizia a rilasciare dichiarazioni contraddittorie. Una volta dice che i figli li ha la madre e che è tutta una manovra per incolparlo. Un'altra volta ammette che li ha lui e che li nasconde presso amici fidati. Un'altra volta, in lacrime, racconta che sono morti per un incidente e che li ha sepolti in un punto che conosce solo lui. Polizia e carabinieri impazzi¬ scono dietro alle false piste. Una volta scavano ad Acilia. Un'altra volta a Santa Marinella. Poi ad Acquasparta. E si ricomincia. In tutto, sei tentativi andati a vuoto. Ogni volta che Brigida dà un'indicazione, quelli corrono a verificare e scoprono che è solo l'ennesima invenzione. Ma è proprio questo baiium me di dichiarazioni che ha deciso gli inquirenti. Oggi sono sicu¬ ri di trovarsi alle prese con un assassino. «Ci siamo convinti proprio ascoltando lui e chi lo conosce bene», hanno spiegato ieri i responsabili dell'indagine, Rodolfo Ronconi e Umberto Pinotti, colonnello dei carabinieri. A far crollare le speranze, poi, c'è una constatazione: «Laura, la più grandicella, ha dodici anni. Se fosse ancora in vita, in un modo o nell'altro avrebbe trovato il modo di farci sapere qualcosa. E comunque se fossero stati affidati a qualcuno, il clamore della vicenda avrebbe consigliato chiunque ad offrire la sua collaborazione. Anche in foima anonima. E invece nessuno s'è mai fatto avanti». Francesco Grignetti Sopra Tullio Brigida con i tre figli in una foto di famiglia. A sinistra i nonni paterni

Luoghi citati: Acilia, Acquasparta, Casperia, Rieti, Roma, Santa Marinella