Anche Damasco al tavolo di pace

8 Rabin e Peres a Washington per il primo meeting ufficiale con re Hussein Anche Damasco al tavolo di pace Christopher: «Verso una intesa con Assad» DAMASCO. Ci sono incoraggianti segnali di distensione tra Israele e Siria, ma per la pace occorro ancora tempo. Così il segretario di Stato americano Warren Christopher, sulla via del ritorno dopo una settimana di colloqui in Medio Oriente, ha commentato ieri i progressi emersi nel corso della sua visita, aggiungendo che tornerà nell'area ai primi di agosto per cercare di ridurre il divario tra i due Paesi. «Prima di questo viaggio - ha spiegato Christopher - Gerusalemme e Damasco si studiavano reciprocamente e l'uno aspettava dall'altro il primo passo. Ora sembra che questo stadio sia stato superato, a vantaggio di un impegno dei due Paesi su problemi specifici come il ritiro militare, la scelta dei tempi, gli aspetti della pace e della sicurezza. E' di questi temi che stanno trattando e ambedue le parti hanno interesse a raggiungere dei risultati». Ma Christopher ha lasciato anche intendere di non farsi facili illusioni sui tempi, ammettendo con i giornalisti che non si aspetta alcuna svolta da parte di Damasco nel futuro immediato. La stampa ufficiale siriana del resto, in contrasto con i commenti favorevoli espressi in occasione delia prima visita di Christopher martedì scorso, ha lamentato la mancanza di un maggiore impegno da parte degli Usa nel porre fine «all'indifferenza di Israele nei confronti della volontà internazionale». Nella notte il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, acccompagnato dal ministro degli Esteri Shimon Peres, è partito per Washington dove la settimana prossima si incontrerà con re Hussein di Giordania. Ieri, intanto, nella città vecchia di Gerusalemme due palestinesi hanno accoltellato una turista statunitense ferendola gravemente. le. st.]

Persone citate: Assad, Peres, Rabin, Shimon Peres, Warren Christopher, Yitzhak Rabin