Prestigiacomo «reginetta» della Camera di Maurizio Tropeano
Prestigiacomo «reginetta» della Camera Sondaggio di Class: tra le più belle la leghista Bertoni e la Melandri (progressisti) Prestigiacomo «reginetta» della Camera Ma ai deputati piace la Pivetti. Storace: «Sogno i suoi occhi» POLITICA E BELLEZZA SECCHIO, specchio delle mie brame, chi è la più bella della Camera?». Nella favola moderna la strega prende il nome di Class; lo specchio delle brame quello dei quarantun deputati della Repubblica che hanno accettato di rispondere al sondaggio realizzato dal mensile in edicola da mercoledì. Biancaneve si chiama Stefania Prestigiacomo, 28 anni, di Forza Italia. Va a lei la corona di Miss Montecitorio. Ma nei desideri di tutti gli intervistati c'è colei che occupa lo scranno più alto, la presidente, anzi il presidente della Camera, Irene Pivetti. Già, Irene. Chi non si ricorda l'Antonello Venditti Anni 70 che cantava: «Perché ditemi, chi non si è mai innamorato di quella del primo banco, la più carina.... che filava tutti meno che te». Dal liceo a Montecitorio il passo è breve, perché lei Irene Pivetti, che parla al maschile, è diventata una méta irraggiungibile, il desiderio nascosto, di questi parlamentari. Secondo Class è lei la «più votata, in realtà fuori classifica, per il pudore che si riserva ai miti». Certo c'è chi non è d'accordo come ha confessato Lanfranco Turci, progressista: «E' troppo fredda, austera». Sgarbi - che più di una volta ha avuto un battibecco con lei - la boccia in erotismo. Ma per Irene si «scioglie» anche Epurator Storace. Al mensile confessa: «Io quegli occhi lì me li sogno anche di notte...». Poi però spiega al Corriere: «L'unica che non sono riuscito a far sorridere è la Pivetti: è una quercia. Nel senso legnoso del termine». Ma allora qual è la verità? Storace si salva così: «Io ho una moglie che adoro... il resto è da guardare e basta». Contraddizioni a parte, Irene Pivetti nella classifica di Class c al quarto posto, precede anche Alessandra Mussolini, che piace soprattutto dai suoi camerati. Al secondo posto - dietro Miss Montecitorio, votata anche da Roberto Formigoni, l'unico politico ad aver confessato la sua castità - c'è Elisabetta Bertotti, leghista trentina protagonista delle nuove notti romane della seconda Repubblica. «Non c'è paparazzo a caccia di politici in libera uscita che non colga i balli scatenati, i décolleté generosi, le minigonne audaci della Bertotti», scrive Class. Tra i suoi fans c'è Teodoro Buontempo, l'ormai famoso Er Pecora che vuole riaprire le case chiuse. E un altro post-fascita, Domenico Gramazio, confessa al mensile: «Ah, io faccio l'impossibile per sedermi vicino a lei. L'altro giorno aveva uno spacco... Tutta roba buona, là sotto». Uno schiaffo in faccia alle femministe, ma lui parlamentare del nuovo corso non sembra affatto preoccupato di questo affronto, anzi. Sale sul podio anche la pro- gressista Giovanna Melandri, terza classificata. Al sesto posto la leghista Francesca Valenti e la popolare Silvia Costa. Sì, proprio lei, l'ex democristiana che molti hanno definito il sex symbol della prima Repubblica. «Intramontabile», scrive Class. Hanno votato per lei i progressisti ma anche Vittorio Sgarbi, che rispolvera così quel suo «vecchio amore». Chiudono la classifica Mariella Scirea (Forza Italia) ed Elisabetta Castellazzi (Lega). Insomma, le «Veneri di Montecitorio» sono nove. Chissà se adesso verrà scelto l'Adone. Sono 122 le donne che siedeno in Parlamento. Una di loro si è già pronunciata. Rosy Bindi al Corriere che le ha chiesto un giudizio ha spiegato: «Non c'è nessuno a cui darei il titolo». Nemmeno un mister eleganza? «Figurarsi, con tutti quei gigolò di Forza Italia che girano in Parlamento. Mamma mia...». Maurizio Tropeano A lato Irene Pivetti presidente della Camera A destra Stefania Prestigiacomo (Forza Italia) eletta Miss Montecitorio La deputata leghista Elisabetta Bertotti seconda classificata (qui sotto)
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