Dal Mig libico alla Saratoga di Raffaella Silipo

B Dal Mig libico alla Saratoga Misteri e bugie dopo quel27giugno E DEPISTAGGI B OMBA, missile o cedimento strutturale? Dopo 14 anni, sulla tragedia avvenuta nei cieli di Ustica il 27 giugno 1980, si sono accumulate molte, diverse, contradditorie ipotesi. COMMENTO STRUTTURALE. E' l'ipotesi che si fa strada per prima, subito dopo il disastro. Quel Dc9 era una vecchia baracca... Vittima di questa tesi, sostenuta con un'interrogazione da 22 senatori di tutti i partiti, è la compagnia aerea Itavia, di Aldo Davanzali. L'Itavia è costretta a chiudere e quando Davanzali sostiene che forse il Dc9 è stato abbattuto da un missile, viene incriminato «per diffusione di notizie false e tendenziose». ESPLOSIONE IN VOLO» Nel luglio 1980 il pm romano Giorgio Santacroce affida la perizia tecnica all'esperto americano John Macidull. Questi conclude, nel novembre 1980: ad abbattere il Dc9 è stata un'esplosione in volo, pochi istanti dopo l'avvicinamento di un aereo più piccolo e veloce. Ma i due non sarebbero entrati in collisione. MISSIIL Nel 1984 l'inchiesta viene formalizzata nelle mani del giudice istruttore Vittorio Bucarelli, che affida la perizia alla commissione Blasi. I risultati sono depositati il 18 marzo del 1989. Si tratta di una perizia fonica sul «voice recorder» dell'aereo da cui risulta che uno dei piloti avrebbe avuto il tempo di dire «guar...» due secondi prima che il nastro registri un forte sibilo. Gli esperti stabiliscono che l'aereo venne abbattuto da un missile, sostenendo che le tracce di esplosivo erano di T4 e di Tnt, tipici di ordigni militari. Si ipotizza poi che il foro trovato su un portello anteriore sia stato provocato da un oggetto esterno che viaggiava alla velocità di 400 m al secondo. BOMBA A BORDO. Sempre nello stesso anno, a maggio, la commissione istituita dal presidente del consi¬ glio De Mita e presieduta dal magistrato Pratis, dice «è stata una bomba». A settembre, il giudice Bucarelli ordina un supplemento di perizia: e due dei periti che avevano sostenuto la tesi del missile ci ripensano. I due spiegano di essere stati ingannati dal cattivo funzionamento degli strumenti di elaborazione dei dati radar: Fiumicino non avrebbe registrato nessun velivolo esterno al Dc9. MISSiLL Continuano a sostenere la tesi del missile invece, gli altri quattro periti, ribadendo che fino a 100 secondi dopo il disastro erano state trovate tracce di un aereo esterno che viaggiava a 700 nodi. Ipotizzano così che responsabile dell'esplosione del Dc9 sia stato un missile aria-aria «Continuos Rod», non in dotazione dell'aeronautica. k MW UBICO. Nel frattempo spunta un altro mistero. Il 18 luglio 1980, 21 giorni dopo la tragedia, un Mig 23 con a bordo un pilota libico si schianta in Calabria. Ma i due medici che curano l'autopsia fanno risalire la morte del pilota a molto prima. Si fa l'ipotesi che il Dc9 sia stato colpito dal Mig o da un missile scagliato contro il Mig: quel giorno, infatti, Gheddafi avrebbe dovuto sorvolare il Tirreno. LA BOMBA NO. Il 19 settembre 1990 Bucarelli rinuncia all'inchiesta, che passa nelle mani di un altro magistrato: Rosario Priore. Questi chiede agli stessi periti di rispondere a 29 quesiti sulle modalità dell'esplosione, dopo aver ordinato il recupero dei rottami dell'aereo. Nel marzo scorso, viene depositata una perizia chimica su 26 reperti nella quale si esclude l'ipotesi-bomba e viene confermata la presenza di tracce di T4 e di Tnt su alcuni dei bagagli. LA PISTA AMERICANA. Da alcuni vecchi nastri registrati nel centro radar di Poggio Ballone, sorge nel 1992 la pista americana: tre uffi- ciali parlano di un Phantom in volo nella zona del Dc9 e di F-104 decollati per intercettarlo. Nei nastri si parla anche della portaerei Usa Saratoga, che avrebbe dovuto trovarsi ancorata a Napoli, ma in realtà quella notte non c'era. Le note di bordo sono state riscritte da una sola persona per tutti i 5 turni di guardia del 27 giugno. Gli Usa infine ammettono un'esercitazione di due ore, quella notte, ma simulata e in porto. Dopo 14 anni, oggi arriva l'ultima ipotesi: bomba. Ma c'è da scommetere che non sarà l'ultima. Raffaella Silipo Daria Bonfietti

Luoghi citati: Calabria, Napoli, Tnt, Usa, Usa Saratoga, Ustica