ARTE accardi e la de fornaris allo zoo l'avanguardia

ARTE ON vi sono quest'anno «grandi mostre» a disposizione dei torinesi che passeranno l'agosto in città. Fino a luglio avanzato continua l'attività di molte gallerie; poi, una a una, si chiudono e rimangono soltanto poche mostre pubbliche e, naturalmente, i musei. Ad agosto, i torinesi potranno sfogarsi con visite approfondite alla nostra Galleria Civica (fino al 15 agosto sono anche esposte le 500 opere su carta della Fondazione De Fornaris), alla Sabauda, e, per quanto riguarda l'arte di avanguardia, al Castello di Rivoli, con Carla Accardi e giovani da tutto 0 mondo (poi, il 22 settembre si inaugurerà la mostra del fotografo Helmut Newton e quella di Pier Paolo Calzolari). In città, nell'ex zoo, un'altra oasi per l'avanguardia analitico-oggettuale organizzata da Di Mauro. Una bella e ampia carrellata sul Novecento alla galleria Dantesca della libreria Fògola, in piazza Carlo Felice, e fotografie da tutto il mondo alla Promotrice del Valentino e al Museo dell'Automobile. Da vedere, fuori Torino ma non lontano, alla Tour Fromage di Aosta la mostra di opere recenti di Ugo Nespolo, e ad Acqui Terme la grande antologica di 90 dipinti e 60 incisioni di Mario Calandri, dal 23 luglio all' 11 settembre al Palazzo Liceo Saracco e Palazzo Robellini (orario 9,30-12,30 e 15,30-19,30, festivi compresi, chiuso lunedì). A Castellamonte, dal 5 agosto al 4 settembre c'è la grande mostra della Ceramica, con opere anche di maestri belgi, francesi e di Enrico Baj. I grandi sforzi espositivi sono quest'anno riservati alla «ripre- fuoco, comparandoli con il momento presente, i fermenti sociali e culturali che caratterizzarono il passaggio tra Otto e Novecento e la nascita delle metropoli industriali». La grande mostra sul Liberty troverà spazio alla Galleria Civica e alla Promotrice, con le diverse sezioni fotografiche, documentarie, antiquari ah italiane e straniere, mentre alla Mole Antonelhana sarà allestita «Il sogno della città industriale: Torino tra i due secoli». Al Museo dell'Automobile si potranno vedere «Gli automobili» e al cinema Massimo una rassegna di film sull'argomento. Il Liberty, ovvero «stile floreale», i cui semi furono gettati a Parigi fin dagli ultimi decenni dell'Ottocento, esplose a fine secolo in tutta Europa e nel mondo come una moda inderogabile nell'architettura, del design di mobili e oggetti, nella grafica e nell'arte. Il suo motivo dominante è l'imitazione, appunto, delle sinuosità e volute di piante e fiori (il mondo vegetale). Un importante momento di grande sviluppo tecnologico e industriale è quindi accompagnato da questo stile che tende a portare le forme vegetali «viventi» negli oggetti dell'industria e della tenica e nella produzione di massa. Quasi una contraddizione, prima che il razionalismo del Bauhaus imponesse agli oggetti e agli edifici forme razionali e rigorosissime. Un momento dell'arte cui oggi guardiamo con nostalgia, quasi che il Liberty sia stato l'ultimo guizzo dell'anima per appropriarsi delle cose prima che la tecnologia le facesse completamente sue. Beppi Zancan rolo e la post-avanguardia, a Udine la bella collezione Astaldi «Da De Chirico a Morandi». A Livorno ima bellissima mostra di Post-Macchiaioli (Villa Mimbelli, fino al 4 settembre, orario 17-23) che consiglio di cuore: Ghiglia, Bartolena, Cappiello, Nomellini, Viani ecc.. A Spoleto mia mostra dello scultore ottocentesco Bourdelle. A Macerata, a Palazzo Ricci, l'antologica di Amerigo Bartoli. A Bellinzona, fino al 15 agosto a Villa dei Cedri, il bravo incisore e pittore svizzero Fritz Pauli. Si può andare. All'estero raccomandiamo a Martigny «Da Matisse a Picasso», con opere di una grande collezione americana (Fondazione Gianadda, fino all'I novembre, orario 9-19). A Losanna, Hermitage, fino al 20 ottobre Modigliani, Soutine, Utrillo. A Parigi, Grand Palais, «Le origini dell'Impressionismo, 1859-1869», fino all'8 agosto; a Rouen, le cattedrali di Monet fino al 14 novembre. Queste ultime mostre raccomandate. Alle Hayward Galleries di Londra, fino al 29 agosto, «Bonnard a Le Bosquet» e alla Tate una grande antologica del contemporaneo inglese Kitaj. Alla National, fino al 4 settembre, «Da Friedrich a Hodler», opere della Fondazione Reinhart di Winterthur. Alla Royal Academy, fino al 2 ottobre, «Impressionism to Symbolism», l'avanguardia belga 1880-1900. Per finire, la mega-mostra dell'anno: è allestita a Bonn fino al 6 ottobre e dedicata alle avanguardie europee. Da Kandinsky a Christo, 500 artisti e 700 opere. Buon appetito! [b. z.] ARTE