Signora X, signor Y

Signora X, signor Y Signora X, signor Y No-one Ampai e Giancarlo Rossi Cinquantadue settimane, due personaggi alla settimana. Il calcolo è presto fatto: centoquattro torinesi «Vicini e lontani», d.o.c. o d'importazione, stabili o di passaggio, che compaiono in un anno su TorinoSette con la loro storia. Storie trasversali, curiose, particolari. Storie di successi piccoli e grandi, storie di idee originali, di iniziative eccezionali. Storie di gesti generosi, di hobby stralunati, di incontri inusuali. Centoquattro ritratti di torinesi non banali, fantasiosi, estrosi. Vicini di casa di cui andare fieri, compagni di banco da non dimenticare, artisti da valorizzare. Amici dalle capacità straordinarie, conoscenti dalle risorse insospettate, amici degli amici dalle vicende commoventi. Centoquattro schizzi per raccontare un'idea, un gesto, un impegno, un tentativo , un trionfo, un'avventura. Centoquattro modi di vivere questa città dal didentro o rappresentandola da lontano, torinesità e cosmopolitismo, vizi e virtù, voglia di vivere e di farcela, voglia di esserci e di farlo sapere. Troppo spesso storie che restano nascoste, preziose, divertenti, esemplari, ma conosciute a pochi. E' un peccato, soprattutto quando bastano pochissimi accenni, un mdirizzo, un numero di telefono. L'mdirizzo a cui mandare i vostri suggerimenti è «La Stampa-TorinoSette», «Vicini e lontani», Via Marenco 32, 10100 Torino. Un modo per conoscere meglio la nostra città e chi vive, per scoprire tutti insieme comuni motivi d'orgoglio, di ottimismo e di speranza e, perché no?, di allegria. La storia è iniziata per caso: da una parte la passione e l'interesse di un professionista torinese per i paesi dell'estremo Oriente, dall'altra la gentilezza e la grazia di una sorridente signorina impiegata in un grande negozio di dischi nella capitale della lontana Thailandia. Quasi un colpo di fulmine italiano-thailandese con indispensabili sottotitoli in inglese. Quattro anni da quel giorno, superate incredibili difficoltà burocratiche, Giancarlo Rossi e No-one Ampai hanno coronato la Ito storia d'amore. Ma a quel punto l'inglese non bastava più, era necessario un nuovo, più vasto terreno di incontro linguistico. Dopo aver riempito la loro casa di autoadesivi gialli per aiutare Noone a ricordare il nome italiano degli oggetti più comuni, i Rossi si sono messi a tavolino e, sera dopo sera, week end dopo week end, sono riusciti a raccogliere la bellezza di 15 mila vocaboli italiani e 15 mila thailandesi del primo dizionario italiano-thailandese. Facile dire dizionario! Per passare dal thailandese all'italiano sono necessarie quattro formule diverse: i caratteri tai sono diversi dai nostri e la fonetica deve rifarsi a quella inglese. Per non parlare dei cambi di significato a seconda dei toni della pronuncia. «Ma», ad esempio, può voler dire cavallo, cane o venire. Insomma, un complicatissimo e paziente lavoro che Giancarlo e No-one hanno felicemente concluso, e che da qualche giorno è in libreria. E poi si dice la voglia di comunicare! Grazie. Corso Re Umberto

Persone citate: Giancarlo Rossi, No-one Ampai, Rossi

Luoghi citati: Torino