Prossimamente di Mirella Appiotti

Prossimamente Prossimamente DA MANCONI UN APPELLO PER LA POETESSA ALDA MERINI I HE cosa si aspetta per ricoI ' noscere a Alda Merini, la I poetessa laureata l'anno 1 i scorso con il Montale Li\A1 brex, il diritto di fruire della legge Bacchelli, quell'assegno vitalizio riservato ai cittadini «che abbiano illustrato la Patria e che versino in stato di particolare necessità»? Ci si è provato Paolo Volponi nella passata legislatura finendo nelle secche di funzionari prefettizi. Ci si prova adesso, con la deteminazione di arrivare al traguardo, il neo senatore Luigi Manconi che si rivolge a Berlusconi (perché è il presidente del Consiglio che deve intervenire) forte di un testo «appositamente scritto per questa interpellanza da Giovanni Raboni». Un altro poeta. Poche righe intense che ricordano ai (troppo) distratti, come la poesia di Alda Merini occupi «una posizione rilevante e inconfondibile nel panorama della letteratura italiana contemporanea» perché «la fedeltà al senso della bellezza e alla ricerca del vero attraversa e unifica tutta la sua storia...»: dal lontano esordio «che fece gridare al miracolo e indusse i critici a parlare di nuovo orfismo» agli ultimi e più maturi libri «che dopo un lungo forzato silenzio ripropongono la stessa pienezza e perentorietà espressiva ma con raggiunta - pagata drammaticamente di persona - di una terribile esperienza di dolore e di una coraggiosa, struggente consapevolezza delle fatica e del dovere di vivere...». Sarà opportuno che gli intellettuali italiani, non importa se dal mare o dalla barca, si mobilitino per aiutare Manconi in questa «piccola grande sfida»: perché Manconi nel formulare la sua richiesta ha compiuto anche una innovazione stilistica non da poco, ha inserito un elemento estetico (Raboni) nell'anodino habitat ministeriale. Un messaggio molto pericoloso da indirizzare alla burocrazia. Ma quanto, superbamente meriniano. Giochi erotici di Comisso «Si ritrovavano dopo cena e il ragazzo errabondo lo portava per i colli a rubare le frutta, penetravano in qualche fienile, si distendevano sul fieno per abbracciarsi e godere...»: Comisso non volle in vita dare alle stampe le parti più fortemente erotiche e esplicitamente omosessuali del suo Gioco d'infanzia, il bellissimo racconto scritto nei primi Anni Trenta e pubblicato da Longanesi nel '65 in appendice a Amori d'Oriente. Sono una quarantina di pagine che Nico Naldìni, suo biografo-amico, ha ritrovato, ristudiato e consegnato a Guanda per l'edizione finalmente completa della operina ormai preziosa, in uscita a fine estate. Voglia di «scandalo»? «Voglia di mostrare come Comisso abbia saputo trasformare l'eros in immagine poetica, come sia maestro nelle storie di passione», spiega Naldini che per rispetto all'autore ha «aggiunto» la parte «autocensurata» da Comisso in fondo al testo già noto accompagnandola da minuziose annotazioni. «Ho deciso di far conoscere queste pagine pensando al giudizio di Saba, l'unico insieme al grande critico francese Benjamin Cremieux, ad averle lette, e che dice a Giovanni: "Questo è un capolavoro"». Curioso: Saba non aveva ancora scritto Ernesto. Newton Compton a 2000 lire Venghino, signori: libri a prezzi stracciati. Parte la «Biblioteca economica classica» di Newton Compton, primi 9 titoli tra cui !? Divina commedia, Il rosso e il nero, Gente di Dublino ecc, lire 2000, apparato compreso. Continua la campagna saldi. Dopo «Einaudi seconda scelta» con sconto del 50%, Mulino a meno 20%, con e/o si compera due e si prende tre, idem con Guanda (che regala Tagore e Sepùlveda). E i librai dell'Ali offrono Nonostante tutto, Il Viaggio, libretto con aforismi d'autore ad uso di chi parte e di chi resta. Elegante. Ma, poi, qualcuno, qualcosa leggerà? Mirella Appiotti

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