« Nell'Italia d'oggi non fa più culto »
« « Nell'Italia d'oggi non fa più culto » "T^lONSIDERO i Proscritti 1 i Idi Ernst von Salomon I un documento imporI i tantissimo di un'epoca, Sé In" romanzo che ha affascinato molti della mia generazione, ma devo confessare che questo bellissimo romanzo non mi ha mai entusiasmato più di tanto». E' una testimonianza originale, quella di Marcello Veneziani. A differenza di tanti suoi ex sodali della «Nuova Destra», il direttore àeYItalia settimanale non ha condiviso quel vero e Dei sinìslra: Marcelle! I enezìemi e ( ììetìine l'inlor stenere che il dilagare impetuoso nella grande editoria di autori come Junger, Heidegger, Spengler, Schmitt, Nietzsche, Pound, Eliade o Gentile o ancora Drieu La Rochelle e Celine, Ortega e Pareto, Evola e Del Noce, Prezzolini e Cioran, abbia influenzato il popolo italiano dirigendolo verso quelle scelte politiche. Ma i movimenti sismici della cultura agiscono sui tempi più lunghi, creando un clima, predisponendo un'attesa». b proprio culto salomoniano con cui molti esponenti della «destra radicale» hanno salutato nei Proscritti il «testo iniziatico» di chi si sentiva, nell'Italia democratica e antifascista, escluso, perdente, ricacciato nella condizione di «proscritti in Patria». «Mi hanno segnato letture di carattere più filosofico», spiega Veneziani. Tanto che nell'edizione aggiornata della sua Rivoluzione conservatrice in Italia (pubblicata anche stavolta, come nella prima edizione del 1987, da Sugar: pp. 317, L. 32.000) Veneziani ha aggiunto due capitoli dedicati a «due pensatori cruciali nell'ideologia italiana del nostro secolo», entrambi filosofi: Giuseppe Rensi e Augusto Del Noce. Più un capitolo finale che analizza l'evento decisivo che conferisce a questo libro un significato molto diverso dalla sua versione del 1987: la fine del ghetto di destra. Tra le spiegazioni di questo evento spicca questa: «Nessuno può ragionevolmente so-
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