Bastardino veglia per giorni il padrone morto nel dirupo di Franco Marchiaro

Bastardino veglia per giorni il padrone morto nel dirupo L'uomo era scivolato mentre cercava funghi. Gli abitanti: «Sentivamo i latrati, ma non abbiamo capito che era una richiesta d'aiuto» Bastardino veglia per giorni il padrone morto nel dirupo Pavia: senza cibo, il cucciolo si è lasciato morire per non abbandonarlo SACRIFICIO PER AMORE U VARZI N bastardino per giorni ha vegliato il corpo del suo padrone, morto per una caduta accidentale in un burrone. Poi, stremato dalla mancanza di acqua e di cibo, si è lasciato morire ai piedi dell'uomo. E' accaduto tra i boschi dell'alto Oltrepò pavese, nel comune di Romagnese (Pavia). L'uomo si chiamava Andrea D'Anna ed aveva 56 anni: cremonese di origine, da tre anni abitava, da solo, con la sola compagnia del suo cane, in località Casa Cucchi, una frazione di Romagnese. Andrea D'Anna faceva il traduttore per alcune case editrici milanesi. Aveva preso qualche giorno di ferie: probabilmente questo particolare ha fatto sì che, sino alla scoperta del cadavere da parte di un cercatore di tartufi, nessuno si fosse ancora preoccupato per la scomparsa dell'uomo, che in paese aveva pochi conoscenti e nessun amico. Ed i vicini di casa pensavano che l'uomo fosse partito per una vacanza in Sardegna. Secondo una prima ricostruzione (gli accertamenti sono stati svolti dai carabinieri di Zavattarello), il traduttore, una ventina di giorni fa, era uscito la mattina presto di casa, assieme al suo cane, un bastardino che aveva addestrato alla ricerca dei tartufi, un hobby al quale Andrea D'Anna da qualche anno dedicava gran parte del suo tempo libero. L'uomo ed il cane hanno raggiunto una zona boschiva, a qualche chilometro da Romagnese, ed insieme hanno iniziato la ricerca dei tartufi, i primi della stagione. Probabilmente Andrea D'Anna percorrendo uno stretto sentiero ha perso l'equilibrio, cadendo in un burrone profondo una decina di metri. Ha battuto la testa, e dopo qualche ora di agonia è morto. Il cane l'ha vegliato per giorni, con i suoi latrati ha cercato di richiamare l'attenzione di qualcuno, ma inutilmente. In realtà più di una persona, negli scorsi giorni, ha udito i latrati del bastardino, ma pensando si trattasse di un animale randagio nessuno vi ha prestato attenzione. Da due o tre giorni, poi, i latrati sono cessati. Il cane, allo stremo delle forze anche per la mancanza di cibo e di acqua, si è disteso accanto al corpo del padrone, attendendo a sua volta la fine. Ieri mattina, verso le 10, nel bosco si è addentrato un altro cercatore di funghi e tartufi di Romagnese, Bruno Achille. Ha notato sul fondo del burrone il corpo di un uomo, si è avvicinato e si è reso conto che era ormai in stato di avanzata decomposizione mentre al suo fianco c'era il cane, morto anche lui. Achille ha dato l'allarme, sono intervenuti i militi della Croce Azzurra e dei carabinieri, il cadavere è stato trasportato nel cimitero di Romagnese, dove in giornata verrà sottoposto ad autopsia disposta dal magistrato che conduce l'inchiesta. Secondo un primo esame effettuato dal medico legale la morte di Andrea D'Anna risale ad una ventina di giorni fa e dovrebbe essere stata provoca¬ ta da lesioni al capo riportate durante la caduta. Non è la prima volta che un cane sceglie di morire insieme al suo padrone. A Torino, due mesi fa, aveva commosso il suicidio della cagnetta Dora, che dopo aver trovato il suo padrone morto sul greto di un torrente, per aver battuto il capo contro una roccia, ne ha leccato a lungo il sangue e infine ha scelto di morire anche lei. Si è gettata nell'acqua e si è lasciata trasportare dalla corrente, fino a che è annegata. Una simbiosi, quella tra l'uomo e il suo cane, sulla quale anche i ricercatori continuano a interrogarsi. Non si contano i casi di cani che, separati dal proprietario, percorrono senza sbagliare strada decine e decine di chilometri riuscendo a tornare a casa. Franco Marchiaro La cagnetta Dora, anche lei suicida per amore del padrone

Persone citate: Andrea D'anna, Bruno Achille