I magistrati contro Scalfaro di Francesco Grignetti

«Libertà di stampa delicata e sacra» I magistrati contro Scalfaro E Galloni: giudici trattati come assassini ROMA. Non accenna a placarsi la polemica tra i giudici e il governo. Anzi, dopo l'intervento del Csm dell'altro giorno, è piena bagarre. L'Associazione nazionale magistrati critica addirittura il Capo dello Stato: «In assenza di interventi (così facendo un trasparente riferimento a Scalfaro, ndr.) che riportassero il dibattito sull'operato della magistratura dall'invettiva al civile confronto» il Csm, secondo il sindacato dei giudici, ha fatto bene a schierarsi. Più o meno quanto sostiene Giovanni Galloni, vicepresidente del Csm, che ribadisce le sue ragioni nonostante la «riprovazione» del Quirinale. E intanto divampa una nuova polemica tra Galloni e il ministro Giuliano Ferrara. Anche ieri il ministro aveva espresso le sue critiche al¬ la magistratura e al Csm. «Non si può andare avanti così. Non è un compito dei magistrati di intervenire sull'operato del governo e c'è un articolo della Costituzione, il 105, che glielo vieta espressamente. Non si può consegnare la chiave dalla politica italiana in mano ai procuratori della Repubblica, perché queste cose succedono solo in Sudamerica, nella repubblica delle banane». Galloni gli risponde in due tempi. Al mattino: «Il ministro Ferrara critica sempre. Gli esponenti del governo trattano i magistrati come assassini. A questo punto, credo che sia difficile trovare un modo civile di dialogo». E al pomeriggio: «Il ministro di un governo in carica, che dice che questa è la repubblica delle banane, avrebbe dovuto prima dimettersi e poi rilasciare questo tipo di dichiarazioni». Il mondo della politica, però, davanti a questa «invasione di campo» dei giudici, si è quasi unanimemente sollevato. Da destra a sinistra, passando per il centro, sia pure con toni diversi, si condanna la delibera anti-Berlusconi del Csm e si approva l'intervento di Scalfaro. Berlusconi è irritatissimo. Casini, Ccd, è sconsolato: «Il potere legislativo subisce oggi una vera e propria interdizione a legiferare». E Giulio Maceratini, capogruppo dei senatori di An, sbotta: «Finalmente questo Csm se ne va. Ne ha combinate di tutti i colori!». Il centro si schiera con Scalfaro e contro i giudici. Il pattista Diego Masi, l'ex pattista Ernesto Stajano, il popolare Roberto Formigoni. Anche L'Osservatore Romano è solidale. E Buttiglie¬ ne, candidato alla segreteria del ppi: «Oggi la magistratura ha assunto troppo ruolo politico». E anche la sinistra «molla» i giudici. Sostiene Luigi Berlinguer, capogruppo dei deputati progressisti: «Mi sembra legittimo che si ristabiliscano correttamente i rapporti fra i vari poteri dello Stato. I singoli cittadini, e quindi anche i singoli giudici, hanno diritto alla presa di posizione politica. Ma il Csm non può permettersi di giudicare e censurare il governo e il Parlamento». E mentre il senatore progressista Gianfranco Pasquino chiede addirittura le dimissioni di Galloni, il segretario del pds, Massimo D'Alema, rincara: «Il problema vero è come si ristabilisce un equilibrio. In questa rissa permanente i danneggiati sono i cittadini». Tra le due parti, comunque, D'Alema cerca una sorta di neutralità: «Quelle del Csm erano dichiarazioni irrituali e sbagliate. Ma anche gli attacchi contro la magistratura erano irrituali e discutibili». La scelta del pds, però, ha aperto una polemica interna alla sinistra. Armando Cossutta, infatti, ha criticato apertamente il Quirinale e si è schierato con i magistrati. Francesco Grignetti II vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Galloni

Luoghi citati: Ferrara, Roma, Sudamerica