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IL PRIMO FRONTE DEL GOVERNO ECONOMIA, NON CARCERI IL PRIMO FRONTE DEL GOVERNO L} ONOREVOLE Berlusconi è uomo d'azienda prima ancora che uomo politico. Dovrebbe quindi trovarsi maggiormente a suo agio con problemi di carattere finanziario, come quelli che il Consiglio dei ministri ha affrontato ieri sera, che con i problemi di carattere giudiziario i quali l'hanno indotto a presentare, e successivamente ad abbandonare al suo destino, l'infelicissimo decreto Biondi. La situazione della finanza pubblica è però tale da non riservargli alcun conforto. La logica dei conti pubblici è diversa da quella dei conti privati, ma la Fininvest - l'azienda che l'onorevole Berlusconi ha portato al successo e dalla quale provengono molti suoi ministri e consiglieri - se presentasse conti del tipo di quelli dello Stato, avrebbe già dovuto portare i libri contabili in tribunale. Per pagare gli interessi sul debito pubblico si devono fare nuovi debiti, per cui l'anno successivo si pagano interessi maggiori e si contraggono debiti ulteriori; non si riesce a tagliare sostanzialmente la spesa perché ciò porterebbe a incidere profondamente sulla vita di milioni di persone, come ha ricordato il ministro del Lavoro di fronte alla prospettiva di tagli consistenti delle pensioni; il carico fiscale è ormai a livelli elevatissimi e non può salire ancora senza forti rischi politici. Questa è la situazione che il governo Berlusconi ha ereditato e deve risolvere. Il vero mandato che gli elettori hanno conferito al presidente del Consiglio è infatti quello di tirare l'Italia fuori da un simile impaccio senza cercare a tutti i costi e in qualunque momento la popolarità, senza le faticose mediazioni dei governi che l'hanno preceduto. E si poteva ragionevolmente pensare che il presidente del Consiglio scegliessc di fare la sua prima mossa sul terreno della finanza pubblica anziché su quello, rivelatosi disastroso, delle procedure giudiziarie. 11 governo è ora costretto ad affrontare la situazione difficile della finanza pubblica con la propria autorità danneggiata Mario Deaglio CONTINUA A PAG. 2 SETTIMA COLONNA