I due astronauti americani sulla luna!

Il Lem con Armstrong e Aldrin a bordo è sceso dolcemente sulla superficie lunare alle ore 22,17 (39" dopo il tempo previsto) su «uno spiazzo grande come un campo da football» - Così hanno riferito i due del «ragno» - E' cominciato con Houston un dialogo cI due astronauti americani Il Lem con Armstrong e Aldrin a bordo è sceso dolcemente sulla superficie lunare alle ore 22,17 (39" dopo il tempo previsto) su «uno spiazzo grande come un campo da football» - Così hanno riferito i due del «ragno» - E' cominciato con Houston un dialogo colorito - Tutto si svolge con precisione assoluta «Un panorama fantastico ma non si vedono stette» dal nostro inviato speciale Houston, lunedì mattina. Il « Ragno x di Armstrong e Aldrin si è posato sul suolo della Luna alle 22.17' di ieri, centodieci ore dopo Io scatto da Cape Kennedy, con un ritardo di soli « 39 » secondi rispetto al tempo previsto. Le prime parole pronunziate dal comandante Neil Aldon Armstrong per segnalare che il suo prodigioso tassì spaziale aveva toccato il suolo del satellite, sono state le seguenti: « L'Aquila è atterrata! ». Armstrong ha parlato con la solita voce molto calma e sicura, esattamente come se stesse eseguendo una manovra di allenamento sulla superficie terrestre. Subito dopo di lui, Edwin Aldrin ha aggiunto: « Siamo atterrati. E' fantastico! ». In obbedienza alle precise! norme impartite dai diretto ri di volo, i due cosmonauti hanno continuato a commentare guanto vedevano dagli oblò del loro veicolo. «Mi sembra che tutto sia a posto — ha detto il comandante Armstrong —. V Aquila ha funzionato alta perfezione. Non ho potuto descrivere esattamente tutte le fasi dell'atterraggio perché il nostro motore aveva sollevato una montagna di pulviscolo, che ancora adesso sta ricadendo lentamente ». Le frasi dei due cosmonauti giungevano molto chiare al centro di Houston. Anche gli apparecchi che ne registravano le pulsazioni, la respirazione e cosi via hanno dimostrato che Armstrong e Aldrin non hanno riportato choc particolari durante quest'ultima fase della loro missione: i dati registrati dal dott. Berry, responsabile sanitario dell'Apollo, sono di poco alterati rispetto alle condizioni normali dei due. Armstrong ha proseguito: « Sono atterrato nel centro di un cratere, su un suolo molto pianeggiante, delle dimensioni all'ini in ;i di un campo da football. Tutt'attorno ci sono altre montagne, piuttosto basse. Il cielo è nerissimo. Un panorama fantastico, ma non vediamo stelle ». A questo punto, il Centro di Houston dopo un esame dei dati elaborati dai diversi computers, ha comunicato loro che potevano restare sulla Luna « almeno per la durata di un'orbita dell'Apollo». Il che significa che se Armstrong e Aldrin ne avessero riscontrata la necessità avrebbero potuto riagganciarsi alla nave madre durante il suo secondo passaggio. I cosmonauti hanno continuato a mandare le loro impressioni: «E' stato un atterraggio morbido — ha detto Armstrong — anche se il terreno è un po' disuguale ». « Ci sono rocce alte anche tre metri — aggiungeva Aldrin —. Non vi sono molti colori, ma è troppo presto per esserne certi. Vedo forme stranissime, alcune angolose, altre sferiche ». Da Houston si replicava: « Bravi ragazzi! In questi istanti vi sono molti volti sorridenti, qui. sul nostro pianeta». Ed Armstrong ribatteva: « Ve ne sono due anche quassù! ». Poi il ii comandante » torna va a descrivere la manovra di atterraggio: n II sistema automatico di guida ci ha portato qui senza un errore. Soltanto nell'ultimissima fase ho pilotato l'Aquila con le mie mani. Abbiamo superalo una zona rocciosa e siamo scesi su uno spiazzo abbastanza vasto ». Armstrong proseguiva: « Negli ultimi minuti si sono accesi sui pannelli alcuni segnali di allarme. Ciò mi ha impedito di concentrare tutta l'attenzione sul terreno, ma credo di ULTIMA ORA La passeggiata comincia Houston, lunedì sera. // comandante del modulo lunare Neil Armstrong ha comunicato a Houston che iniziava la passeggiata lunare intorno alle ore 3 italiane di stanotte. (Associated Press) avere scelto il posto giusto. La gravità pari ad un sesto di quella terrestre non ci ha dato grandi fastidi ». Il centro di Houston ha precisato che quei segnali di allarme non significavano necessariamente che fossero insorte difficoltà: erano « avvertimcnti del radar clic il terreno si stavr. rapidamente avvicinando :. Armstrong ha ripetuto poi quanto già aveva detto Aldrin: « Non vi sono veri colori. Tutto sembra grigio, anche se con sfumature diverse, dal grigio cenere al grigio chiaro ». Poco prima delle 23, Collins sorvola con la capsula madre il luogo dell'atterraggio del « ragno » e manda via radio le sue congratulazioni ai colleghi. Da Houston non si è però potuto apprendere se Collins abbia visto l'ai Aquila » sul suolo lunare. Comunque si tiene in continuo contatto radio con loro e con la Terra. Alle 23,15 cominciano ad arrivare al Centro di Houston le prime teleimmagini del suolo lunare riprese dalle telecamere a bordo del ii Lem ». Sono immagini chiare ed impressionanti. Armstrong riprende la parola per comunicare un dato di grande importanza: « Il nostro Modulo si è posato con una inclinazione di 4 gradi. Non avremo quindi alcuna difficoltà per ripartire. Come sapete, se ci fossimo piegati di qualcosa come dodici gradi, avremmo avuto dei guai ». Poi ha ripetuto la descrl zione della zona di atterrag' gio: « Siamo in un cratere miltu piatto. Secondo i nostri computers siamo ad appena quattro miglia (cioè a poco più di fi chilometri) del luogo che avevamo scelti) ». E' intervenuto Aldrin: « Non c'è colore uniforme. I crateri tutMario Ciriello (Continua in 2" pagina) La <i Stampa Sera » di oggi 21 luglio 1969 esce in 680.000 esemplari Cos) pilotato dal comandante Neil Armstrong, il Lem è sceso sulla Luna: i refrorazzi del « ragno » hanno sollevalo una nube di pulviscolo, primo segno della clamorosa impresa. Qualche ora dopo i due coraggiosi astronauti hanno posato il piede sulla luperficie lunare «color basalto»

Luoghi citati: Aquila, Houston, L'aquila