Ultimo strappo serbo No al piano di pace

Croati e musulmani avevano detto sì Croati e musulmani avevano detto sì Ultimo strappo serbo No al piano di pace Ginevra, rotti i negoziati sulla Bosnia Centrati da terra due aerei americani ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Nonostante le minacce e le pressioni esercitate per l'accettazione del piano formulato dal «Gruppo di contatto», i serbobosniaci hanno respinto nella notte a Ginevra la proposta internazionale di pacificazione della Bosnia-Erzegovina. Il rappresentante statunitense alle trattative, Charles Redman, ha riferito ai giornalisti che «i serbi non sono stati capaci di accettare» il piano di pace patrocinato dai governi di Stati Uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna e Germania. I Cinque avevano minacciato, in caso di rifiuto dei serbi, la ripresa delle forniture di armamenti al governo bosniaco, e l'inasprimento delle sanzioni economiche contro la Serbia. La «situazione gravissima» in cui adesso la Bosnia rischia di precipitare di nuovo è stata sottolineata dallo stesso Redman. Alle tre parti belligeranti della guerra civile della Bosnia-Erzegovina era stato chiesto di accettare senza altre modifiche il piano, messo a punto dopo lunghissime discussioni: il 49% del territorio della repubblica verrebbe concesso ai serbi, e il 51% ai musulmani e croati. Mentre i Parlamenti dei croati e dei musulmani di Bosnia avevano già accettato, dai serbo-bosniaci (che hanno con- quistato il 70% del territorio bosniaco) è venuto il definitivo no. Ma per sparare non si è aspettata la conclusione delle trattative diplomatiche. Ieri pomeriggio un aereo da trasporto americano dell'Alto Commissariato per i profughi è stato colpito pochi secondi prima dell'atterraggio all'aeroporto di Sarajevo. «L'aereo si trovava a tre chilometri dalla pista quando è stato colpito. Non ci sono stati feriti», ha dichiarato la portavoce dell'Alto Commissariato per i profughi a Zagabria Alemka Lisinski che non ha potuto precisare chi è stato a sparare. Subito dopo l'incidente lo scalo di Sarajevo è stato chiuso e sono stati sospesi tutti i voli umanitari per la capitale bosniaca. Poco dopo l'agenzia Upi da Sarajevo, appellandosi a ufficiali dell'Orni, ha dato la notizia di un altro aereo colpito, ma questa volta si è trattato di un cacciabombardiere della Nato che stava pattugliando la cosiddetta «no-fly zone» della Bosnia. L'aereo sarebbe rientrato alla base, mentre la zona dell'incidente è stata sorvolata dai caccia della Nato. Sarebbe stata la contraerea serba a sparare sul caccia americano ma dall'Unprofor non hanno dato la conferma ufficiale dell'incidente. Ingrid Badurina

Persone citate: Charles Redman, Ingrid Badurina, Redman