Solzenicyn: Russia risorgi

IL CASO. Domani lo scrittore torna a Mosca, anticipiamo il suo manifesto che sarà pubblicato da «Novij Mir» IL CASO. Domani lo scrittore torna a Mosca, anticipiamo il suo manifesto che sarà pubblicato da «Novij Mir» Solzenicyn: Russia risorgi «Stai creando una società criminale» G0RBACI0V Gorbaciov ha scelto la strada meno sincera e più caotica possibile. Non era sincera perché cercava di conservare il comunismo, ritoccandolo leggermente, e tutti i privilegi della nomenklatura. Ed era caotica perché, con la solita ottusità dei bolscevichi, ha lanciato l'«accelerazione», impossibile e mortale per via di strutture ormai vecchie... Nemmeno in sogno poteva immaginarsi che con la «glasnost» avrebbe aperto le porte a tutti i nazionalismi più furiosi. IL FUTURO MILA RUSSIA Tutti i nostri sforzi devono essere diretti all'interno, su un laborioso sviluppo interno. La ricostruzione dell'Urss è la strada più sicura per ridurre per sempre al silenzio il popolo russo. L'URSS Il guaio non è stata la dissoluzione dell'Urss, che era inevitabile. Ma una grande disgrazia - e una grande confusione per molti anni a venire - deriva dal fatto che essa ha seguito automaticamente i falsi confini leniniani, tagliando via dalla Russia regioni intere. In pochi giorni abbiamo perso 25 milioni di russi etnici, il 18 per cento di tutti i russi... (Perfino per la festa nazionale della Russia è stato scello il giorno in cui essa ha proclamato ]'«indipendenza» e quindi il proprio distacco da quei 25 milioni...) L'UCRAINA Non parliamo dei leader comunisti, riciclatisi rapidamente, ma anche dei nazionalisti ucraini che con tanta fermezza avevano lottato in passato contro il comunismo, i quali sembrava avessero dannato Lenin in tutto, ma che fin dall'inizio si sono fatti tentare dal suo dono avvelenato: hanno accettato con gioia i falsi confini dell'Ucraina, tracciati da lui (compresa la Crimea, regalo di quel folle di Krusciov). LA POLITICA RUSSA NELL'EX URSS Ci sono solo tre strade: 1) portare via tutti i russi che lo desiderano dall'Oltre-Caucaso e dall'Asia Centrale, dove è improbabile che qualcosa di buono attenda i nostri, anche in tempi lunghi, e sistemarli bene in Russia. Per quelli che rimarranno si dovrà cercare una difesa nella doppia cittadinanza, oppure... oppure nell'Onu? ma non contiamoci troppo; 2) esigere dai Paesi baltici la rigida e completa osservanza di tutte le norme europee sui diritti delle minoranze etniche; 3) cercare la maggiore integrazione possibile in diversi campi con la Bielorussia, l'Ucraina e il Kazakhstan, ottenere almeno la «trasparenza» delle frontiere e, per le regioni a maggioranza russa, un autogoverno locale reale che garantisca lo sviluppo nazionale. ZHIRINOVSKU Personaggio vuoto e senza peso che, andando molto oltre tutto il peggio mai rimproverato alla politica russa, chiama nelle sue dichiarazioni folli, isteriche e deliranti ora a trasformare l'Asia Centrale in un deserto, ora all'Oceano Indiano, ora a inghiottire la Polonia e il Baltico, ora a insediarsi nei Balcani. E' impossibile inventare una caricatura peggiore del patriottismo rus¬ so e una strada più breve per affogare la Russia nel sangue. L'OCCIDENTE E' indubbio il vivo interesse di numerosi politici occidentali di avere una Russia debole e possibilmente di frammentarla ancora. Ma posso affermare che questi politici anticipano male la lontana prospettiva del XXI secolo in cui torneranno situazioni dove tutta l'Europa e gli Usa avranno ancora tanto bisogno della Russia come alleata. LA DEMOCRAZIA Solo per feroce ironia potremo definire il potere che abbiamo dall'agosto 1991 democratico, cioè del popolo... Il nostro popolo non è certo padrone del suo destino, ma solo un suo giocattolo. LA RIFORMA ECONOMICA Dal gennaio '92 sul Paese si è abbattuto il progetto concepito nel chiuso dei gabinetti (del Fondo Monetario e di Gaidar), fatto in fretta non per «salvare il popolo», ma per infliggergli uno «shock» crudele, frutto dell'insipienza perfino per un occhio dilettante: «liberalizzare» i prezzi senza la concorrenza tra i produttori, dando ai monopolisti la libertà di aumentare i prezzi tanto in alto e così a lungo come avrebbero desiderato... Nessuno ha avuto il coraggio di ammettere il proprio miope errore... Ma la conseguenza più terribile di questa folle «riforma» non è economica, bensì psicologica. Il terrore di essere indifesi e lo smarrimento si sono impadroniti del nostro popolo a causa della riforma di Gaidar e del visibile trionfo degli intraprendenti squali del commercio senza produzione... L'attuale «colpo del dollaro» è un'altra, ennesima (e forse non ultima) vendetta per la nostra furia e il crollo del '17. Stiamo creando una società crudele, bestiale, criminale, molto peggio dei modelli occidentali che tentiamo di copiare. Aleksandr Solzenicyn «Il nostro popolo non è ancora padrone del suo destino. Zbirinovskijpersonaggio vuoto» 1 1 Domani Solzenicyn rimetterà piede a Mosca, dopo un lungo peregrinare di 54 giorni nella Russia che fu costretto ad abbandonare 17 anni fa. Quando il premio Nobel scenderà sul marciapiede della stazione Jaroslavskaja le rotative della tipografia di Novij Mir staranno già stampando il suo «manifesto», che La Stampa ha ottenuto in anteprima e di cui offriamo qui alcuni stralci più significativi e attuali. i™pl§lipi p A destra, Boris Eltsin Solzenicyn. Sopra: Gorbaciov e Zhirinovskij