Soffre di prostata, operato al torace
Soffre di prostata, operato al torace Scambio di cartelle, i medici credevano fosse affetto da tumore ai polmoni Soffre di prostata, operato al torace Vicenza, vittima dell'errore un frate francescano VICENZA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Quando si è svegliato dall'anestesia si aspettava di sentire i dolori nel basso ventre, come è normale per chi viene operato di prostata. A Giorgio Guerra, 50 anni, frate francescano di una comunità terapeutica di Tezzi, nel Bassanese, invece faceva male il petto. Anche questo è normale, quando ci si trova sul torace una ferita chiusa da venti punti di sutura. Quello che non va è al petto, frate Giorgio proprio non doveva essere operato. E adesso nel reparto Chirurgia dell'ospedale di Arzignano dov'è avvenuto il clamoroso scambio di malati non sanno come spiegare la gaffe. «In effetti c'è stato uno scambio di pazienti - dice imbarazzalo il dottor Ferracin, sostituto del coordinatore sanitario in ferie -, sto leggendo le relazioni dell'equipe che ha operato il signor Guerra, probabilmente tutto è legato alla confusione delle cartelle cliniche. Cosa succederà adesso? Informerò le autorità giudiziarie, è chiaro. Intanto aprirò un'indagine interna. Il paziente? Non l'ho ancora incontrato, ma mi dicono che sta bene». Tanto bene però frate Giorgio non sta. E ci mancherebbe, vista la sorpresa. «Ma come hanno potuto sbagliare? - dice ancora tremante il francescano -, non voglio lanciare accuse gratuite, ma com'è possibile che alle soglie del Duemila succedano cose di questo genere». Denunce? Richieste di danni? Giorgio Guerra ancora non sa come comportarsi. Per ora ne ha parlato con il suo superiore, padre Cipriano Molon. «No, non ho ancora deciso continua il paziente - ma da un male deve uscire un bene, altrimenti a che serve?». Così oltre alla denuncia al tribunale dei diritti del malato, è probabile che partirà anche la causa per lesioni colpose. Resta comunque il giallo di quel malaugurato intervento del 12 luglio. Dove l'unica cosa sicura è che il religioso è finito sul lettino operatorio come «paziente affetto da cancro al polmone». Mentre il vero malato di cancro attendeva nella stanza accanto il suo turno. Non si sono posti troppe domande, chirurgo e anestesista: hanno inciso, hanno aperto e si sono accorti che in quel polmone di tessuti maligni non ce n'erano proprio. Magari hanno pensato al miracolo. Finché qualcuno non ha dato un'occhiata alla cartella clinic e ha scoperto l'errore. E pensare che ancora l'altro ieri il commissario straordinario dell'Usi 34 dell'Alto Vicentino, Giampaolo Regazzzo, non ne sapeva niente: «Operato il paziente sbagliato? Mai sentito. Se è vero, aspetto il rapporto interno». Anch'- Ferracini è all'oscuro (ma i medici responsabili non ne hanno parlato con nessuno?). Solo qualche ora dopo la conferma e l'imbarazzo generale. Intanto frate Giorgio aspetta ancora di essere operato. Alla prostata, questa volta: «Fatemi gii auguri», sussurra. Alessandro Mognon
Persone citate: Alessandro Mognon, Bassanese, Cipriano Molon, Ferracin, Ferracini, Giampaolo Regazzzo, Giorgio Guerra, Tezzi
Luoghi citati: Vicenza
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