«Rovinato da un bacio immaginario»

«Rovinato da un bacio immaginario» Cagliari, il docente condannato per atti di libidine: «Non l'ho sfiorata, è un complotto dei colleghi» «Rovinato da un bacio immaginario» «Quella ragazza cerca pubblicità, vuol fare l'attrice» UN PROFESSORE SOTTO ACCUSA OCAGLIARI LTRE trent'anni di insegnamento cancellati da una sentenza, moglie avvilita, figli barricati in camera da letto, la tentazione di scappare, ma anche di non arrendersi. Il day after del professor Giampaolo Basciu, 51 anni, riconosciuto responsabile di atti di libidine violenti e condannato a 16 mesi di reclusione per aver baciato un'alunna, è un inferno, un misto di rassegnazione, impotenza, rancore, voglia di strapparsi di dosso un'etichetta infamante. Marchio ancor più pesante a Senorbì, neanche 4000 abitanti, una quarantina di chilometri da Cagliari, dove, come in tutti i paesi del mondo, il pettegolezzo è svago quotidiano. «Una congiura», dice il professore, «sono innocente: quella ragazza non l'ho neanche sfiorata. Altro che bacio». Già, un complotto, ma il tribunale è stato di diverso avviso. «Non so che dire. Purtroppo la società di oggi è questa: ragazze con una vena di protagonismo, giudici disposti a credere loro. Una vicenda come quella che ha coinvolto me ora rientra quasi nella norma. Anche perché ci si possono fare i soldi- ni, con il risarcimento danni. La verità è che il 12 ottobre di due anni fa io non ho sospinto quell'alunna in un'aula deserta, né ho chiuso la porta perché è da sempre priva di serratura e di maniglia. E inoltre il pavimento è avvallato e i battenti non possono combaciare. Poi almeno un bidello mi ha visto uscire da solo da quella stanza. Ma i giudici non gli hanno creduto». «Quella ragazza...», s'inserisce, con tono duro, nel dialogo, la moglie dell'insegnante, Agnese Sailis, 45 anni, segretaria nelle scuole elementari di Senorbì, «sarebbe stato sufficiente vederla e sentirla al palazzo di giustizia, quella ragazza. La sua ambizione è lavorare in tv, nella trasmissione "Non è la Rai". "Vedrete", diceva alle amiche, "questa è la volta che mi chiama Gianni Boncompagni". La sua ambizione è diventare attrice, e fa tutto per sembrarlo». Quasi sospinto dalla moglie, il professor Basciu rincara la dose: «In casa quella ragazza è sempre stata coccolata, le hanno permesso tutto. Anche di fidanzarsi a 13 anni con un giovane che poi si è trasferito in un paese vicino a Torino dove è vigile del fuoco. E lei ha stretto amicizia con altri giovani. Da noi, come in tutti i piccoli centri, un fidanzamento ufficiale impone obblighi severi, rapporti costanti con la famiglia del promesso sposo. Lei era poco più di una bambina. Forse voleva riconquistare la libertà. E così potrebbe aver cercato l'incidente. Il risultato è che ha rotto il legame e che ora sta con un altro». Come un fiume in piena, il professore riparte alla ricerca dei colpevoli: «Nella disavventura potrebbe esserci anche lo zampino di un collega. Nella mia scuola, il "Tecnico Commerciale", insegnano 140 docenti: vado d'accordo con quasi tutti. Ma taluni, anche nel mio corso, mi sono nemici, per questioni ideologiche e di partito: io sono cattolico convinto, con mia moglie assisto tossicodipendenti e ragazzi in difficoltà. Loro hanno altre idee. E poi hanno invidia nei miei confronti perché guadagno più di 3 milioni al mese, una cifra superiore allo stipendio del preside e del vicepreside. Ma una ragione c'è: ho sempre accettato di dilatare da 18 a 24 le mie ore di lavoro. E ciò non mi ha procurato simpatie». «Senza dimenticare - si inserisce Agnese Sailis - che qualcuno aveva paura: temeva che Giampaolo volesse fare il vicepreside». Tra qualche mese il caso verrà riesaminato dai giudici d'appello. Ma nel frattempo Giampaolo Pasciu medita di cambiare aria. «Penso di andare in pensione: ho 35 anni di versamenti, considerato che ho riscattato anche il periodo trascorso all'università. Poi mi trasferirò in un altro paese». E poi, via alla battaglia per riconquistare l'onorabilità. Per cancellare la sentenza che, come unica replica, la studentessa ha definito semplicemente «giusta». Corrado Grandesso

Persone citate: Agnese Sailis, Basciu, Corrado Grandesso, Giampaolo Basciu, Giampaolo Pasciu, Gianni Boncompagni

Luoghi citati: Cagliari, Senorbì, Torino