Ozio che passione al San Filippo di Silvia Francia

Ozio che passione al San Filippo Presentato il cartellone per il '94/95 curato dal Gruppo Artisti Associati Ozio che passione al San Filippo Classici e '900, apre Orazio con le sue «Satire» Dopo gli anni del rampantismo iperattivo e «superstressato», l'ozio conquista spazio. Almeno sul palco del Teatro San Filippo (via Maria Vittoria 5, telefono 53 84.56), che, proprio al «Riposo contemplativo» dedica la propria prossima stagione. Il cartellone per il 94/95, curato come sempre dal Gruppo Artisti Associati diretto da Paolo Trenta e recentemente definito, è intitolato «Il signore elegante e la ragazza perbene»: ma, più significativo il sottotitolo che recita «Otium, un affare privato». Che sia «litterarium» - dedicato a studi e colte riflessioni come volevano gli antichi - o meno, cardine del cartellone è, dunque, il concet- to di «otium». L'intento dichiarato è, infatti, quello di sviscerare teatralmente il senso e la potenzialità di quel «tempo sottratto al "negotium" inteso, questo, come l'insieme di attività necessarie, inevitabili nella vita dell'uomo» spiegano gli organizzatori. Non dunque mero svago o relax, ma pausa costruttiva di riflessione, «occasione di crescita, cibo spirituale». «E' proprio nella dimensione contemplativa, fuori dallo stordimento dell'iperattivismo, che la personalità si costruisce e manifesta» sostengono al San Filippo. Tesi lapalissiana, se si vuole, ma dati i tempi piuttosto obsoleta. Riguardo poi alla serie di titoli annodati lungo il filo rosso dell'«otium» meditativo e rigenerante, le scelte sono eterogenee, con carrellata sul tema dai classici ai primo Novecento. Si parte il 22 ottobre con Orazio e le sue «Satire» (inizio spettacoli alle 21,15, ingresso libero). Un assaggio, dunque, dei temi cari al gran sostenitore dell'«ozio contemplativo» come rifugio contro l'asprezza frenetica della vita: l'autore che, sottilmente, contrappone chi «sente il bisogno solo di quel tantino che gli serve» alla maggioranza per i quali «niente è mai abbastanza». Segue, su una linea ondeggiante ma a suo modo coerente, il «Dialogo tra un filosofo, un giudeo e un cristiano» di Pietro Abelardo (19 novembre). Da virtù e ricerca spirituale improntate a un cristianesimo «naturale» e tollerante, a temi come amicizia e religione, politica e letteratura, con «Visita a Rousseau e Voltaire», dello scrittore inglese James Boswell. Non poteva man- care il silenzio della speranza, la disillusione nei confronti dell'«arido vero» di marca leopardiana, di cui vengono trasposte sulla scena le «Operette morali» (21 gennaio). Altri titoli in cartellone: «Lenz» di Georg Buchner (18 febbraio), «La stanza rossa» di Strindberg (18 marzo), «La passeggiata» di Robert Walser ed «Edwald Tragy» di Rilke. Silvia Francia Nella fotografia il regista Paolo Trenta e Maria Gioia

Persone citate: Georg Buchner, James Boswell, Lenz, Maria Gioia, Paolo Trenta, Robert Walser, Rousseau, Strindberg