Da tutta Europa per salvare la Bela Rosin

Da tutta Europa per salvare la Bela Rosin Da Germania, Francia, Ungheria e Repubblica ceca per strappare erbacce, tagliare arbusti e spazzare i viali Da tutta Europa per salvare la Bela Rosin I giovani esperantisti stanno ripulendo il parco del mausoleo Sei giorni per riportare all'antico splendore il parco che circonda il Mausoleo della Bela Rosin. E' questa la scommessa - subito accolta dal Comune - che hanno fatto i giovani del Centro Esperanto cÙ Torino. E per farlo hanno chiamato amici anche di altri paesi. Cosi da ieri mattina dieci ragazzi, fra i quali due tedeschi, un francese, un ceco e una ungherese, stanno strappando erbacce, tagliando arbusti e spazzando i viali. Un'impresa non da poco, viste le condizioni piuttosto malconcio del Mausoleo. «E' straordinario però quanto riescano a fare venti braccia», dice Francesco Amerio, organizzatore insieme ad Anand Roggero, di questo campo di lavoro. Un'esperienza per ora unica in Italia ma che ad appena un giorno dal suo inizio già raccoglie consensi e promesse di repliche per i mesi e gli anni futuri. E' contenta Marta Wacha, ungherese, diciassette anni, esile e bionda. Studentessa di liceo con un desiderio: frequentare la Facoltà di Lettere ed imparare bene l'italiano. Più ritrosi ma ugualmente soddisfatti sono Petr Kouba, attualmente disoccupato a causa delle traversie politiche della novella Repubblica Ceca, e il triestino Ivo Mozi- na, anche lui in cerca d'occupazione ma in seguito alla recessione economica. Li incontriamo a casa di Francesco Amerio, davanti ad un italianissimo piatto di pastasciutta. Chiacchierano, ridono, si raccontano. Si sono appena conosciuti ma fra loro si intendono benissimo: loro parlano espe¬ ranto e come dice semplicemente Marta «quando degli esperantisti si incontrano è subito come se fossero "connazionali"». E' proprio questa la «dottrina» degli esperantisti: unire sotto una stessa lingua, che originariamente non è di nessuno, gente di nazionalità, tradizioni e culture diverse. Un campo di lavoro è un'ottima occasione per conoscersi, anche se non l'unica visto che gli esperantisti si incontrano in ogni parte del mondo per discutere di temi anche impegnativi come la droga o l'impegno sociale. E la giornata, è inteso, non finisce con il lavoro: dopo aver spazzato la dimora della Bela Rosin, al pomeriggio i ragazzi potranno visitare (a spese del Comune) il Museo Egizio, la Galleria d'Arte Moderna, il Borgo Medievale. E per la sera ci sono gli spettacoli e le discoteche. Tiziana Longo y Da sinistra Petr Kouba. Francesco Amerio, Anand Roggero e Marta Wacha

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia, Torino, Ungheria