Superispettori del fisco si appellano a Scalfaro

Superispettori del fisco si appellano a Scalfaro Tredici 007 rischiano il posto con il nuovo decreto Superispettori del fisco si appellano a Scalfaro ROMA. Tredici dogli attuali 40 super-ispettori del fisco dovranno lasciare immediatamente il servizio per ritornare ai vecchi incarichi. E' uno degli effetti che produrra sugli «007 del Secit» (il sei-vizio del ministero delle Finanze) il decreto che, tra l'altro, introduco il concordato fiscale e istituisco il Sis (nuovo servizio ispettivo di sicurezza chu dovrà vigilare sul corretto operare dei funzionari ministeriali e degli ufficiali della Guardia di Finanza). Il decreto stabilisce chu i super-ispettori (spesso «comandali» al Secit da organi giurisdizionali o di vigilanza, comi: Corto dei Conti, Bankitalia, Consob) potranno rimanére in carica solo 5 anni e non più 7 come prima stabilito. La norma ha un effetto retroattivo poiché «si applica - è scritto nel provvedimento - anche agli ispettori tributari già nominati aiki data di entrata in vigoru del decreto». La nonna avrà anche una efficacia futura: l'organico dei super-ispettori, oggi fissatu a 50 persone, dovrà infatti diminuire «di 11 unità». «Non conosco il testo del decreto - afferma Giuseppe Mazzillo, da molti anni alla guida del Secit - ma, se sarà uguale a quanto riportalo dai giornali, sorgono dello perplessità sul piano della costituzionalità». «Anche se non viene convertito - spiega Mazzillo - il decreto produrrebbe comunque i suoi effetti. Rinvierebbe immediatamente ai loro incarichi iniziali 13 super-ispetton, ai quali su ne aggiungerebbe un altro in immediata scadenza Inoltro, fa decadere gli ispettori a prescindere dal loro profilo, interrompendo alcune attività in corso». Successivamente «un gruppo di ispettori tributari» del Secit ha diffuso il testo di una lettera inviata al Presidente della Repubblica nulla quale si sollevano dubbi sulla costituzionalità del decreto.

Persone citate: Giuseppe Mazzillo, Mazzillo, Scalfaro

Luoghi citati: Roma