l'obiettivo di Miranda: i mondiali di Roma di Vittorio Pasteris

I/obiettivo di Miranda; i mondiali di Roma I/obiettivo di Miranda; i mondiali di Roma Nel trampolino da un metro spera di classificarsi tra i primi 12 TORINO. C'era una volta Giorgio lunotto, il grande tuffatore toi mese che con Klaus Dibiasi formò una coppia di «angeli delle piscine» che negli Anni 60 e 70 seppe dettare legge nelle più importanti manifestazioni internazionali. Dopo il ritiro di Giorgio i tuffi entrarono nel dimenticatoio dei torinesi, ma oggi a quasi quindici anni dagli ultimi successi di Cagnotto, Torino presenta un nuovo tuffatore di livello mondiale. Si tratta del ventiduenne Donald Miranda, che quasi certamente parteciperà dal trampolino ai prossimi Mondiali di Roma. Donald è un predestinato per i tuffi. Il padre Luigi è stato un atleta di livello nazionale che ha gareggiato con buoni risultati insieme a Cagnotto e Dibiasi. Poi ha deciso di dedicarsi alla sua professione di architetto, ma la passionacela per le piscine è rimasta. Dieci anni fa ha fondato la Sportnova, una società di tuffi in cui ha allenato giovani talenti. I migliori «prodotti» di questo «atelier di tuffatori» sono stati proprio i suoi due figli, prima Alain, poi Donald di due anni più giovane. Donald ha iniziato a tuffarsi giovanissimo, ad otto anni. Il suo talento si manifestò precocissimo. A quattordici anni si piazzò quarto e sesto ai mondiali giovanili di Hamar rispettivamente dalla piattaforma e dal trampolino. Proprio in questa manifestazione Miranda ritrovò Cagnotto, ai tempi responsabile delle giovanili. «Con Giorgio c'è un ottimo rapporto, sia dal punto di vista umano che tecnico - confessa Donald - praticamente Cagnotto mi ha visto nascere e dopo che si è trasferito a Bolzano, mi ha seguito come responsabile tecnico della Fin». Dopo i successi giovanili la carriera di Miranda è continuata arricchendo il suo palmares di titoli assoluti e di categoria. Poi la necessità di continuare negli studi universitari di economia e commercio sembrava avergli imposto di ridurre le sue ambizioni. «Nel mondo dei tuffi girano pochi soldi, anche se gli allenamenti per raggiungere la perfezione impegnano come dei professionisti per almeno cinque ore al giorno - dice -. Avevo quasi scelto di smettere. Poi però mi hanno offerto l'opportunità di entrare nel gruppo Sportivo dei Carabinieri che mi sta permettendo di allenarmi con serenità». E così grazie all'Arma dei Carabinieri Donald ha potuto dedicarsi completamente ai tuffi, entrando stabilmente in nazionale con Bertone, Salice e Lorenzini. «Faccio parte del gruppo sportivo dei Carabinieri di Napoli guidato dal maresciallo Palazzo, ma per allenarmi quest'anno sono sempre stato in gi¬ ro». Nel frattempo ha dovuto specializzarsi nei tuffi dal trampolino. «Donald è nato come piattaformista - osserva il padre-allenatore - poi ha dovuto abbandonare i 10 metri per una fastidiosissima infiammazione dell'articolazione delle spalle». Non tutti i mali vengono per nuocere, perché dal trampolino, soprattutto da 1 metro, Donald può sfruttare la sua maggiore potenza: «Sono un tuffatore più alto della media (178 centimetri per 77 chili) e dal trampolino posso utilizzare al meglio la mia struttura fisica». Il suo obiettivo oggi sono i Mondiali romani, con la speranza di fare bene. «Quest'anno in gara sono stato sedicesimo fra tutti i migliori. Entrare in finale con i 12 più forti del mondo sarebbe un grande successo». Vittorio Pasteris

Persone citate: Cagnotto, Dibiasi, Donald Miranda, Giorgio I, Klaus Dibiasi, Lorenzini, Salice

Luoghi citati: Bolzano, Miranda, Napoli, Roma, Torino