Fonseca: con Balbo una raffica di gol

A Roma ritrova il suo «sponsor» Mazzone A Roma ritrova il suo «sponsor» Mazzone Fonseca: con Balbo una raffica di gol ROMA. Per averlo la Roma ha sconvolto portafoglio e piani di mercato. Perché Daniel divenisse giallorosso, poi, il presidente Sensi ha anche rotto una tradizione ormai consolidata. Da almeno venti anni la Roma non presentava una coppia d'attacco forte e assortita, almeno sulla carta, come quella formata da Fonseca e Balbo. Grandi attaccanti ce n'erano stati, da Prati a Pruzzo, da Voeller allo stesso Balbo. Tutti cannonieri solitari, però. Ma alla gente piace l'idea dei gemelli. Così, tra i tifosi giallorossi, dici Fonseca-Balbo e si pensa a Ghiggia-Manfredini, l'ultima grande coppia-gol romanista. E il pensiero è già divenuto azione per i 31 mila che hanno finora sottoscritto l'abbonamento. Fonseca porta a Roma un marchio di fabbrica ormai consohdato: è uno che la butta dentro quasi una partita su due (48 gol in 108 gare nei 4 campionati a Cagliari e Napoli, 15 reti nell'ultima stagione). Ha la faccia da indio, è nato a Montevideo, ma per la sua concretezza sembra uno di quegli uruguagi venuti dalla Germania a inizio secolo. «Non prometto gol. Non l'ho mai fatto - dice a Trigoria nel giorno della partenza per il ritiro di Lavarone -. I gol arrivano se lavori bene, segni e gioisci se sei capace di soffrire, di sacrificarti. Eppoi al gol è meglio non pensarci». Torna a dipendere da Mazzone, il tecnico che lo volle in Italia a 21 anni. «E' l'uomo giusto per me. Sa come stimolarti e caricarti ogni domenica». Sorride sempre. «Sì, qui sto bene. C'è un bel clima in questa Roma. Si vede chiarissimamente che c'è una gran voglia di fare le cose seriamente puntando al massimo. In due anni di Napoli, non ho mai visto la correttezza e la professionalità che in due giorni ho trovato qui alla Roma. C'è la voglia di arrivare lontano e la migliore dimostrazione di questa intenzione è proprio il mio arrivo in giallorosso. Il presidente Sensi ha fatto un grande sacrificio economico per acquistarmi, ne sono perfettamente consapevole». Gli anni più diffi- Daniel Fonseca Daniel Fonseca cili, quelli dell'esordio e quelli della conferma, sono volati tra elogi e passi di samba dopo i tanti gol. Mai, Daniel, è stato in discussione. A Napoli per lui avevano quasi dimenticato Maradona. «Diego... Sì, è legata a lui l'esperienza più importante di questi quattro anni. Sono arrivato a Napoli per prendere il suo posto nel cuore di gente che lo ha amato veramente. Ne sono uscito bene. Fa tristezza pensare a quello che gli è capitato. Non meritava di finire così». Si torna al gioco delle coppie. Dall'altra parte del Tevere sarà tridente, ma con Boksic e Signori che già danno ampie garanzie di pericolosità. «Io e Balbo troveremo la giusta collocazione. Con un campione come Abel al fianco, però, non ci possono essere problemi di affiatamento. In cinque anni in Italia Balbo ha segnato 77 gol e io 48 in 4: se le cose vanno secondo logica segneremo parecchio». Strano destino, quello di Fonseca. Due volte messo sul mercato come pezzo pregiatissimo, due passaggi a squadre outsider nella corsa ai suoi garretti preziosi e sempre Milan, Juve e Inter alla finestra. «Strano destino. A dir la verità, da quando in primavera si parlò del mio addio obbligato al Napoli al giorno della firma con la Roma non avrei mai pensato di finire qui. Ma Sensi è stato l'unico a presentarsi con concretezza e idee chiare». A proposito di idee chiare, guardando avanti, agli obiettivi di questa Roma rinnovata, Fonseca individua obiettivi e modi per perseguirli. «Possiamo essere all'altezza dei desideri della gente, saremo grandi continuando il trend positivo preso dalla Roma nel finale della scorsa stagione. Ma per arrivare fino in fondo sarà necessario lavorare uniti». Giusto, Fonseca, ma - ammesso che si riesca a vendere Caniggia - a sua disposizione Mazzone avrà quattro stranieri per due posti. «Saranno scelte difficili - dice Daniel -. Un problema di Mazzone, però». Bel dribbling, Fonseca. Alvaro Moretti