Parolaio

'Parolaio 'Parolaio Alberoni frase». nunciando quella Amici come prima. ACCADDE DOMANI. Sull'espresso Andrea Barbato azzecca in pieno la previsione, Pronostica infatti che «di questo passo Di Pietro perderà velocemente il titolo di Supertoga, la popolarità di eroe nazionale, la riconoscenza pubblica e persino una parte della simpatia». E constata che «dopo due anni e mezzo, non ci meravigliamo troppo se la celebrità del pool di Mani Pulite vacilla». Purtroppo la profezia di Barbato è stata scritta e messa in pagina prima della baraonda sul «decreto Biondi» e della sollevazione popolare a favore di Di Pietro e del pool. Inoltre Barbato rimprovera «Supertoga» di aver usato espressioni pesanti sulla malattia di Craxi: «Il dileggio dell'imputato, e dei suoi malanni, non è concesso a nessuno». A Di Pietro sì. A Supertoga è concesso di tutto: seconda previsione sbagliata. VACANZE ROMANE. «Chi si abbronza è un coglione». Così Sergio Turone su Avvenimenti traduce liberamente («beninteso, è rozza prosa mia») il contenuto di un articolo che sulla Stampa Guido Ceronetti ha dedicato al gran caldo di Roma, «capitale viziosa». Rosa GiannetMUCCHIO SELVAGGIO. C'è chi si vergogna di essere italiano tanto da volersi trasferire nella gaia atmosfera di Sarajevo. Ma c'è chi, come Rosa Giannetta Alberoni, dialogando su Oggi con il più celebre consorte, afferma di essere «orgogliosa di essere italiana». Nonché di sentirsi erede di un lungo elenco di spiriti magni che comprende Ovidio, Orazio, Virgilio, Dante, Michelangelo, Leonardo, Galilei, Manzoni, Leopardi, Donizetti, Verdi, Puccini e poi Visconti, Antonioni, Fellini, Rubbia e Dulbecco. Nessuna menzione per Ugo Foscolo e Vittorio Alfieri, Silvio Pellico e Giosuè Carducci, Luigi Pirandello e Carlo Emilio Gadda, Nilla Pizzi e Lucio Battisti. Ma c'è il consorte Francesco che le chiede conto di un'omissione. «E Pavarotti?». «Certo», risponde Rosa Giannetta. E completa la lista: Pavarotti e Armani, Versace e Ferré, Agnelli e Balilla. Senza dimenticare la «schiera di piccoli e grandi imprenditori». I nomi alla prossima puntata. OSSESSIONE. Che cosa fa l'estate Raffaele La Capria? Naturalmente La Capria va a Capri. E che cosa fa La Capria a Capri? Ovviamente La Capria a Capri legge libri su Capri. O almeno così si evince da una sua dichiarazione sull'Informazione in cui La Capria consiglia le seguenti letture estive: «Tre libri che s'intitolano semplicemente Capri, di Savinio, di De Seta e di Money, Lettera da Capri di Soldati, Breviario di Capri di Maiuri». Basta? No, non basta, perché da Capri La Capria propone anche «naturalmente, Capri e non più Capri)). L'autore? «Il sottoscritto». Cioè La Capria che a Capri scrive di Capri. Rosa Giannetta Alberoni AMICI MIEI. Ingrati, gli amici. In un'intervista all'Unità Achille Occhetto esprime la sua amarezza di leader detronizzato e rende noto il contenuto di un biglietto che il filosofo Salvatore Veca gli aveva mandato all'indomani delle sue dimissioni. «La sinistra deve molto a un leader come te», diceva il messaggio, «c'è e ci sarà bisogno del tuo impegno, che a me è sempre parso un singolare impasto di passione, fantasia e innovazione». Poi però, confessa Occhetto, «ho letto che per Veca è stato il mio "abbraccio mortale" a sfavorire Veltroni». Una brutta botta: «Non so se Veca sapesse Andrea Barba «Noi quai quanto mi avrebbe ferito pro- Andrea Barbato «NonI «Noi I quai quan spacciatore di droga o uno scippatore. L'altra sera un individuo (gestore di un chiosco di benzina) ha atteso per alcune ore che io passassi per il solito appuntamento con una gattina che ha la zampa posteriore destra disarticolata e che nutro da tempo, e poi ha buttato tutto all'aria. Ho rimesso nuovamente a posto l'acqua e il cibo dopo avere atteso altri tre quarti d'ora che l'individuo se ne andasse soddisfatto. Queste sono le mie avventure quotidiane a favore dei diseredati senza difesa, quando non vengo addirittura minacciato. Forse ella penserà ad esagerazioni. Le assicuro che, se vorrà accompagnarmi nelle mie lunghe trasferte (a piedi) UCCELLACCI E UCCELLINI. Sembrava che la Destra avesse intenzione di riscoprire Pasolini. E di ripudiare un'ostilità che, come ricorda l'Unità, si palesò con un titolo che La voce della fogna, «incubatrice della Nuova Destra», appioppò a un articolo in memoria di Pasolini: «Un finocchio di riguardo». Ma l'avversione profonda resta immutata, tanto da indurre Fausto Gianfranceschi sul Tempo a parlare di Pasolini come di un «celebrato, foraggiatissimo inquilino di un edifìcio più esteso, la reggia del "consociativismo", dove erano confortevolmente accolti tutti i ribelli omologati del potere». Punto e basta. QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI. Il filosofo Giulio Giorello sull'Europeo esprime così le sue preoccupazioni sulla condizione spirituale del nostro tempo: «Quando faccio zapping, alla disperata ricerca di un western, qualche volta incappo in Funari». sta sta Pierluigi Battista sta notturne, accumulerà inevitabilmente un astio verso i suoi simili per le bassezze a cui sarà costretto ad assistere. Tra i nemici degli animali posso annoverare (salvo eccezioni) preti e suore. Un sacerdote addirittura ci ha arringato durante l'omelia, gridando: «Voi che amate tanto gli animali, che cosa ne avrete in cambio: nulla!». Questo non ha proprio capito nulla della carità che è gratuita. Per tutto ci sono testimonianze e prove. Sergio Cianferoni, To Gentile Signor Cianferoni, la ringrazio molto per avermi scritto, per avermi raccontato la sua attività di gattaro. Non penso affatto che lei esageri. E' vero che sono propenso alia comprensione dei difetti altrui. Ma quando sono difetti come i suoi così semplici da dichiarare, ma così difficili da far mandar giù dagli interlocutori. La sua attività è indubbiamente gravosa, ma è lei che l'ha scelta, e a pochi è dato il privilegio di scegliere. E in più la sua attività le consente di capire non solo come sian fatti gli animali, ma anche e soprattutto come siano fatti gli uomini. Complimenti, [o.d.b.]