«Solo 124 i tangentisti in libertà»

Il ministero: è un atto di giustizia per 1165 detenuti, nessun colpo di spugna per i corrotti Il ministero: è un atto di giustizia per 1165 detenuti, nessun colpo di spugna per i corrotti «Solo 124 i tangentisti in libertà» Biondi: e nessuno di loro aveva subito una condanna ROMA DALLA REDAZIONE dalle proteste della gente e dal lancio di monetine. Il documento del ministero della Giustizia precisa poi che «non è stato liberato alcun condannato», ma il decreto ha solo consentito la scarcerazione in attesa di giudizio. Per avvalorare l'urgenza di questo provvedimento, la nota ricorda poi che in Italia «su 56 mila detenuti, ben 31 mila, ossia oltre il 60 per cento, sono in attesa di giudizio, come è stato più volte denunciato dagli organismi internazionali». E per disinnescare le polemiche circa la scarcerazione di pericolosi criminali, il documento precisa ancora che il decreto «lascia immutata la custodia cautelare per i reati di mafia e di criminalità organizzata e per tutti quei reati per i quali è previsto l'arresto obbligatorio». Polemicamente, il documento del ministero della Giustizia sostiene, dunque: «Niente colpi di spugna». E ricorda che «precedenti amministrazioni hanno fatto ricorso, in varie occasioni e di PROTESTA fronte a diverse emergenze, all'istituto dell'amnistia generalizzata, con la conseguente scarcerazione di persone già condannate e perfino socialmente pericolose. L'attuale decreto, invece, stabilisce che può essere recluso in carcere solo chi è stato condannato, rappresenti un pericolo per la sicurezza pubblica e un ostacolo allo svolgimento delle indagini». Si può, comunque, tornare subito in carcere se non si rispettano gli arresti domiciliari. E' accaduto infatti a Milano che uno spacciatore sia stato nuovamente arrestato poco più di quattro ore dopo aver lasciato il carcere di San Vittore. Scarcerato alle 22 di sabato, è stato sorpreso da una pattuglia alle 2,30 insieme ad altri sei pregiudicati. In tasca aveva una dose di eroina e una di cocaina: trattandosi di quantità esigua, il reato per cui è stato rinchiuso in camera di sicurezza è stata appunto l'evasione dagli arresti domiciliari. corpulento, quarant'anni, vestito con una polo e un paio di jeans. Ha anche una moglie e due figli, gli vanno incontro, lo abbracciano, lo stringono. «Berlusconi? Bravo, ha ragione, non è umano tenere le persone in carcere senza un processo. L'avevo detto io che bisognava votarlo, che avrebbe fatto del bene all'Italia. Lo sa che stavamo per fondare un club Forza Italia in carcere? Poi purtroppo non se ne è fatto nulla, ma io voglio che lo sappia: lì dentro siamo in tanti a tifare per lui». Il romano avrebbe anche continuato ma la moglie e la figlia lo portano via, lontano dai «tre scalini». Due carabinieri lo guardano scuotendo la testa con l'aria sconsolata. Raccontano di un giro di prostituzione e droga: è l'accusa che pende sul romano, quella che si porta dietro mentre torna a casa con la famiglia, moglie bionda ossigenata, bambini sgambettanti e felici: «Papà, papà, allora la vediamo insieme la partita stasera?». Flavia Amabile E' mancalo Raimondo Caviglia maresciallo maggiore Carabinieri in pensione anni 64 Lo annunciano la moglie Giovanna, le figlie Giuliana e Gabriella con le rispettive famiglie, parenti tutti. Per orario e giorno funerali telefonare 4597494. —Torino, 17 luglio 1994. Le famiglie Rainelli, Ponte, Micol partecipano commosse al grave lutto che ha colpito il dott. Ferdinando Nuccio e famiglia per la scomparsa della consorte signora Laura Colombino —Torino, 18 luglio 1994. Partecipano commossi al dolore del dott. Ferdinando Nuccio Raimondo e Franca Galanti. Ar.Ma.G. Sas (Bowling Deagostini) e collaboratori partecipano al dolore della famiglia per l'immatura scomparsa di Maria Caterina Giordana in Bianchi (Mariù) —Torino, 17 luglio 1994. ZZO

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