I misteri di una panchina

I misteri di una panchina RISPONDI 0.d.B. I misteri di una panchina GENTILE corrispondente, abbiamo superato anche la semifinale con la Bulgaria, tra lacrime, baci e abbracci, ma l'interrogativo che lei pone resta d'attualità in questo mezzogiorno di sabato in cui scrivo. E resterà, a meno che lo sciamano di Fusignano non decida d'immettere Lorenzo Minotti in formazione. Si sa che per Sacchi, come per tutti i poeti, il fin è la meraviglia. Gode a stupire, sconcertare, mettere fuori carreggiata ogni interlocutore. Lei riferisce un'ipotesi attribuita allo stesso Lorenzo Minotti: «Io sono qui per fare esperienza e poi, se il mister non mi utilizza, è perché non ho fatto abbastanza per conquistare la sua completa fiducia. .. ». Le confesso che preferisco non crederci e rimandare la soluzione dell'enigma ad altra I midi upanc steri una hina data, anche se i precedenti non m'incoraggiano a sperare molto in una spiegazione veramente plausibile. Ricordo, infatti, che anche nella spedizione italiana al Mondiale del 1982 in Spagna c'era un ospite non giocatore. Ovvero per essere più chiari c'era un giocatore che aveva meritato la convocazione in nazionale per quanto aveva fatto in campionato, ma non aveva alcuna possibilità di giocare. Non veniva addirittura contemplato in forza, e s'era messo, tanto per fare qualcosa, a far fotografie. Lo sa senz'altro anche lei, gentile corrispondente, era Daniele Massaro, il futuro Provvidenza del Milan. Quando provavo a chieder notizie sulla sua singolare situazione, i colleghi più smaliziati di me mi rispondevano che aveva detto qualche parola di troppo. Ma non riuscivo a convincermi che gli eccessi verbali di Massaro che mi venivano riferiti bastassero a giustificare quella inibizione a giocare. D'altra parte, era inutile rivolgersi allo stesso Massaro: ormai poteva dire soltanto qualche parola di meno del silenzio. Scottato una volta scottato per sempre. Ma si trattava di scemenze. Oreste del Buono Egregio signor Del Buono, la semifinale dei Campionati del mondo è alle porte e l'avventura azzurra nella sua totalità rischia di essere ricordata unicamente come quella del risveglio improvviso e risolutivo del Divin Codino, della fortuna, o bravura dell'Arrigo, degli straordinari di Pincolini e della permanenza in panchina di due soli Arrìgonauti: Luca Bucci e capitan (solo nel Parma, ahinoi!) Lorenzo Minotti. Dopo la disavventura occorsa a Baresi, in tanti ci siamo chiesti: «Ma che ci fa allora Minotti negli States se non lo fa giocare?». Alessia Civra Dario. Veglio (Bi)

Luoghi citati: Bulgaria, Fusignano, Spagna