Ore 22 la cometa si uccide su Giove

Ha una velocità di 60 chilometri il secondo. Esplosione più potente di 12 milioni di bombe H Ha una velocità di 60 chilometri il secondo. Esplosione più potente di 12 milioni di bombe H Ore 22, la cometa si uccide su Giove Nella notte il contatto con l'atmosfera del pianeta MONACO PI BAVIERA DAL NOSTRO INVIATO Splash! Alle 10 di ieri sera, il primo frammento della coda della cometa Shoemaker-Levy 9, come previsto dai calcoli astronomici, si è tuffato nell'atmosfera di Giove, soffice di idrogeno ed elio mescolati a un po' di metano e alla mefitica ammoniaca. Peccato che il tuffo sia stato dalla parte sbagliata del pianeta, almeno dal nostro punto di vista. Nelle prossime ore, le immagini in arrivo dallo spazio diranno se ci sono stati davvero i previsti lampi intensi di luce blu, e il fungo atomico alto centinaia di chilometri e pari a 12 milioni di bombe di Hiroshima. All'Osservatorio Europeo dell'Emisfero sud, il celebre Eso di Garching, vicino a Monaco, per tutta la giornata si respira impazienza ed emozione. Non è ben chiaro che cosa si vedrà: un bolide che viaggia a 60 chilometri al secondo non è certo facile da afferrare. Da mesi gli astronomi vanno collezionando dati, in modo da poterli paragonare a quelli nuovi che cominciano a scorrere sui computer e che nelle prossime settimane diranno che cos'è successo esattamente. Dai telescopi spaziali e dalle sonde arriveranno le prime fotografie e dovranno essere trattate per risultare comprensibili. Perla comunità degli astronomi, la settimana dal 16 al 22 luglio, con la processione dei 21 frammenti grossi come montagne che disciplinatamente vanno a morire nel misterioso corpo di Giove, è uno dei grandi eventi di questo secolo. Per noi profani, la festa ha toni decisamente minori: il pianeta è troppo lontano e la cometa troppo piccola perché i nostri occhi, anche aiutati da un telescopio, possano godersi lo spettacolo. E comunque, tutto avviene sulla faccia nascosta. Il piacere è dunque solo mentale. Sappiamo che negli spazi cosmici si sta replicando ancora una volta quel tiro al bersaglio che da miliardi di anni vede coinvolti pianeti, satelliti, asteroidi, meteoriti, comete. Non c'è corpo celeste che non sia stato di volta in volta bersaglio o proiettile. Chi è sopravvissuto, conserva le tracce della collisione, come si è visto chiaramente sulla Luna o su Mercurio. La Terra sembra pressoché indenne soltanto perché il tempo ha nascosto le cicatrici, grazie ai fenomeni di erosione naturale - così potenti che perfino il cratere di quello spaventoso meteorite (10 chilometri di diametro) che 65 milioni di anni fa cadde sulla penisola dello Yucatan, provocando probabilmente la scomparsa dei dinosauri, è stato assai difficile da localizzare. Comunque, dobbiamo ringraziare Giove - e con lui Saturno se la Terra è sempre stata relativamente risparmiata: i due pianeti giganti del sistema solare spazzano regolarmente il co- smo, captando e attirando gran parte degli oggetti che incontrano. E a furia di fare pulizia, di oggetti in circolazione ce ne sono sempre meno. L'orbita della Terra, ad esempio, sembra sia incrociata «soltanto» da un centinaio di comete e una cinquantina di asteroidi. Statisticamente, Giove verrebbe colpito da una cometa come la Shoemaker-Levy 9 una volta ogni cento anni, mentre alla Terra toccherebbe una volta ogni dieci milioni di anni. Il frammento kamikaze di ieri sera - una palla di gas e ghiaccio del diametro presunto di un chilometro - è stato poco più di una puntura di vespa, per l'immenso e flaccido corpaccione di Giove. La sua forza stava tutta nella velocità, che probabilmente lo ha fatto affondare di 300 chilometri. I calcoli esatti verranno fatti più avanti. L'atmosfera, sfregando contro il bolide, dovrebbe aver provocato lampi di luce mentre le polveri della cometa e i gas dell'atmosfera di Giove, raggiungendo una temperatura di 30 mila gradi, hanno formato un'enorme palla di fuoco, che si è dilatata rapidamente prendendo la forma di un immenso fungo atomico. Per gli astronomi, questo bolide è il sogno che non avrebbero mai osato sognare. Perché è una sonda naturale che porta a galla strati profondi del pianeta, dove probabilmente ci sono dei gas totalmente sconosciuti. Ed è un «sasso nello stagno» che provoca onde concentriche che racconteranno la struttura interna di questo pianeta di cui si sa pochissimo. C'è molta incertezza, invece, sulle immagini che nei prossimi giorni arriveranno alla terra, dato che tutti i frammenti della cometa vanno appunto a cadere sulla faccia di Giove che noi non vediamo. Per fortuna, questo pianeta ruota molto rapidamente su se stesso (impiega meno di dieci ore per fare un giro intero) e gli effetti dell'impatto dovrebbro essere ancora visibili quando la zona del bombardamento sarà a portata dei nostri telescopi. Ci sarebbero due sonde ben piazzate dietro Giove, la Voyager 2 e la Galileo, che si trovano nella posizione ideale per osservare gli impatti in diretta. Peccato che la prima sia un po' troppo lontana, ai confini del sistema solare, e la seconda abbia un'antenna che si rifiuta di aprirsi. Marina Verna Ha una velocità di 60 chilometri il secondo. Esplosione più potente di 12 milioniOre 22, la cometa si uccide su GNella notte il contatto con l'atmosfera del pMONACO PI BAVIERA DAL NOSTRO INVIATO Splash! Alle 10 di ieri sera, il primo frammento della coda della cometa Shoemaker-Levy 9, come previsto dai calcoli astronomici, si è tuffato nell'atmosfera di Giove, soffice di idrogeno ed elio mescolati a un po' di metano e alla mefitica ammoniaca. Peccato che il tuffo sia stato dalla parte sbagliata del pianeta, almeno dal nostro punto di vista. Nelle prossime ore, le immagini in arrivo dallo spazio diranno se ci sono stati davvero i previsti lampi intensi di luce blu, e il fungo atomico alto centinaia di chilometri e pari a 12 milioni di bombe di Hiroshima. All'Osservatorio Europeo dell'Emisfero sud, il celebre Eso di Garching, vicino a Monaco, per tutta la giornata si respira impazienza ed emozione. Non è ben chiaro che cosa si vedrà: un bolide che viaggia a 60 chilometri al secondo non è certo facile da afferrare. Da mesi gli astronomi vanno collezionando dati, in modo da poterli paragonare a quelli nuovi che cominciano a scorrere sui computer e che nelle prossime settimane diranno che cos'è successo esattamente. Dai telescopi spaziali e dalle sonde arriveranno le prime fotografie e dovranno essere trattate per risultare comprensibili. Perla comunità degli astronomi, la settimana dal 16 al 22 luglio, con la processione dei 21 frammenti grossi come montagne che disciplinatamente vanno a morire nel misterioso corpo di Giove, è uno dei grandi eventi di questo secolo. Per noi profani, la festa ha toni decisamente minori: il pianeta è troppo lontano e la cometa troppo piccola perché i nostri occhi, anche aiutati da un telescopio, possano godersi lo spettacolo. E comunque, tutto avviene sulla faccia nascosta. Il piacere è dunque solo mentale. Sappiamo che negli spazi cosmici si sta replicando ancora una volta quel tiro al bersaglio che da miliardi di anni vede coinvolti pianeti, satelliti, asteroidi, meteoriti, comete. Non c'è corpo celeste che non sia stato di volta in volta bersaglio o Br mm ^gSK^w^^^- Infl IERI ALLE 21,58 W| Hfl 1 LA COMETA COMINCIA Uf|I LA SUA CADUTA A SUD ■■ Dl GIOVE ALLA VELOCITA' ■ mmW^m Dl 200.000 km ORA » W ■ aOJ WW' smo, captando e attirando gran parte degli oggetti che incontrano. E a furia di fare pulizia, di oggetti in circolazione ce ne sono sempre meno. L'orbita della Terra, ad esempio, sembra sia incrociata «soltanto» da un centinaio di comete e una cinquantina di asteroidi. Statisticamente, Giove verrebbe colpito da una cometa come la Shoemaker-Levy 9 una volta ogni cento anni, mentre alla Terra toccherebbe una volta ogni dieci milioni di anni. Il frammento kamikaze di ieri sera - una palla di gas e ghiaccio del diametro presunto di un chilometro - è stato poco più di una puntura di vespa, per l'immenso e flaccido corpaccione di Giove. La sua forza stava tutta nella velocità, che probabilmente lo ha fatto affondare di 300 chilometri. I calcoli esatti verranno fatti più avanti. L'atmosfera, sfregando contro il bolide, dovrebbe aver provocato lampi di luce mentre le polveri della cometa e i gas dell'atmosfera di Giove, raggiungendo una temperatura di 30 mila gradi, hanno formato un'enorme palla di fuoco, che si è dilatata rapidamente prendendo la forma di un immenso fungo atomico. Per gli astronomi, questo bolide è il sogno che non avrebbero mai osato sognare. Perché è una sonda naturale che porta a galla strati profondi del pianeta, dove probabilmente ci sono dei gas totalmente sconosciuti. Ed è un «sasso nello stagno» che provoca onde concentriche che racconteranno la struttura interna di questo pianeta di cui si sa pochissimo. C'è molta incertezza, invece, sulle immagini che nei prossimi giorni arriveranno alla terra, dato che tutti i frammenti della La collisione tra la cometa e il pianeta Giove dovrebbe produrre un effetto visivo simile a quello della fotografia DAL 1 6 AL 22 LUGLIO I VENTI FRAMMENTI PIÙ' GRANDI DELLA COMETA SI SCHIANTANO SU GIOVE. A SECONDA DELLA DATA E DELL'ORA DEGLI IMPATTI (PREVISTI CON UNA TOLLERANZA DI UN QUARTO D'ORA SALVO GLI ULTIMI QUATTRO) GLI OSSERVATORI DI CERTE REGIONI DEL GLOBO SARANNO PIÙ1 O MENO FAVORITI MARZO 1993: UN GRUPPO D'ASTRONOMI SCOPRE LA COMETA LUGLIO 1993: LA COMETA HA SEGUITO UN'ORBITA ECCENTRICA CHE L'HA CONDOTTA AL SUO APOGEO A 50 MILIONI DI CHILOMETRI DA GIOVE. A PARTIRE DA QUESTO MOMENTO I FRAMMENTI DI COMETA PIOMBANO SU GIOVE Attenti al AH, la cometa! «Ci saranno più anime devastate dall'amore, dopo la collisione», avverte da Hong Kong il saggio Chung King-Kwong, gran maestro di feng shui, antichissima arte divinatoria che mette in relazione luoghi e oggetti della Terra con la posiziocuori in tempesta nanze, quanto sulle anime», dice, «perché quando arriva la cometa, è sempre così, l'incoscio collettivo ne è condizionato nel profondo». Secondo Bertoncini, «già da un po' di tempo si avvertono segnali di aggressività e reattività» Una sorta di preparazioportamenti è pari a uno zero assoluto». Il tempo di un breve respiro di sollievo, ed ecco una nuova mazzata. Secondo l'astrologa Laura Tuan «qualunque evento nell'universo che si collochi al La sfida diCacciatorecon l'aiutoCOME tutte le compo pezzo sta precipl'ora sul pianeta Gpritori: Shoemaker e Levche la individuò indipendShoemaker è il maggiorvuti ad asteroidi e cometete «normali» che ogni annquella da lui stanata neltrasformarsi nella rafficagliando il maggior pianetLa storia di Eugene Sh1929, di formazione è gemolti anni allo United Stanomia è un autodidatta, bprofessionismo. La svoltal'Osservatorio di Monte Pstudio degli asteroidi, in ue le loro cugine, le cometdagli astronomi in carrierun modesto telescopio dmoglie Carolyn, incomincNel Novecento i coniugi comete di chiunque altroè aggiudicate 28. Shoemaker arriva all'adei crateri terrestri. Quesono di origine vulcanicaperte da proiettili cosmicto ci sono voluti decenni più noto è quello del Metdella larga 1265 metri e pto. Esaminato da Grove Kscorso, il cratere fu ritenl'ingegnere minerario Dasitò il cratere e finì conavrebbe trovato sotto, cogrande massa di ferro quani di dollari. Barringer non ebbe fortdtrpl'loconvMpqcostm

Luoghi citati: Hiroshima, Hong Kong, Monaco