Per Mostar un sindaco della Cee

Ondata di suicidi a Sarajevo, sono sette volte più numerosi che durante la guerra EX JUGOSLAVIA HH Ondata di suicidi a Sarajevo, sono sette volte più numerosi che durante la guerra Per Mosfar un sindaco della Cee Un tedesco guiderà la ricostruzione della città ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Fra una settimana, l'Unione europea prenderà in mano l'amministrazione di Mostar. Con la firma dell'accordo di Washington e la costituzione della Federazione bosniaco-croata, musulmani e croati della Bosnia hanno accettato di affidare la gestione della capitale dell'Erzegovina alla Cee. Per i prossimi due anni, il sindaco di Mostar sarà Hans Koschnik, ex primo cittadino di Brema. La cerimonia d'insediamento dell'amministrazione avrà luogo il 23 luglio alla presenza del ministro degli Esteri francese Juppé, del tedesco Kinkel e del greco Papoulias. Ci sarà inoltre il presidente bosniaco Izetbegovic. L'annuncio è stato fatto ieri dal presidente della Federazione bosniaco-croata Kresimir Zubak, che ha sottolineato che uno degli aspetti più importanti per il futuro di Mostar è la smilitarizzazione della città. A Mostar sono infatti avvenuti gli scontri più vio¬ lenti tra l'esercito musulmano e i soldati del Consiglio della Difesa croato. I croati volevano la città come capitale della loro autoproclamata Repubblica dell'ErzegBosnia, mentre i musulmani non volevano rinunciare alla sovranità. Malgrado la riappacificazione tra musulmani e croati a marzo di quest'anno, la situazione è rimasta tesa. Per questo è stato deciso di affidare la gestione del- la città all'Unione europea che prowederà in buona parte alla sua ricostruzione. Sarà invece la Turchia a finanziare i lavori di ricostruzione del vecchio ponte. L'ha dichiarato ieri il presidente turco Demirel in visita ufficiale alla Croazia. Durante la riunione di ieri a Mostar, i parlamentari croati hanno deciso di votare a favore del piano di pace per la Bosnia proposto dal cosiddetto gruppo di contatto. Per lunedì a Sarajevo è convocato il Parlamento costitutivo della Federazione bosniacocroata che dovrà pronunciarsi sul piano, ma le autorità bosniache hanno già dichiarato di appoggiare le proposte della comunità internazionale. Rimane tuttora incerta la risposta dei serbi di Bosnia. Di ritorno dalla tournée nell'ex Jugoslavia, il ministro degli Esteri britannico Hurd e quello francese Juppé si sono dichiarati pessimisti. A Bruxelles, Hurd ha annunciato la possibilità di una nuova esplosione del conflitto. A Sarajevo, intanto, stanno drammaticamente aumentando i suicidi: in una città che torna lentamente alla normalità, le persone che si tolgono la vita sono aumentate di sette volte. Sono moltissimi coloro che devono fare i conti con la perdita della famiglia e degli amici, in una guerra che ha fatto 200 mila vittime. Ingrìd Badurìna Un'immagine di Mostar Le bombe hanno distrutto il celebre ponte e causato gravi danni al centro storico

Persone citate: Brema, Demirel, Hans Koschnik, Hurd, Izetbegovic, Kinkel, Papoulias