Il Kennedy «dimezzato»

Il Kennedy «dimezzato» Il Kennedy «dimezzato» Un infinito dossier di love-story IL PRESIDENTE MANCATO NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Un senatore abile ed estremamente attivo, un liberal a 24 carati, ma anche un «leggero» pronto a rispondere senza pensarci un attimo al richiamo dell'altro sesso: questa in sintesi la personalità di Edward Kennedy, detto Ted, che lo ha costantemente «dimezzato» come politico. I suoi 30 anni di Senato sono una specie di legenda. Molti dei provvedimenti sociali più popolari, da quelli della «guerra alla povertà» negli an¬ ni di Lyndon Johnson a quello della paga oraria minima per i lavoratori da stabilire per legge, portano la sua firma e soprattutto devono a lui la capacità di raccogliere fra i senatori il consenso necessario. La battaglia sulla paga minima, combattuta in pieno trionfo reaganiano, fu un capolavoro. Nonostante il «trend» culturale di quegli anni, lui riuscì a «muoversi» con una tale destrezza che alla fine mise insieme un consenso che neanche Reagan osò sfidare. I suoi compagni di partito lo guardano con ammirazione, i suoi avversari lo rispettano e lo temono, ma lui non è mai riuscito a capitalizzare fino in fondo queste sue doti, a causa appunto deipoltra metà» del suo modo di essere. A parte Chappaquidick, sono infiniti i racconti che si fanno sulle sue «performances». Si è a lungo favoleggiato di una saletta riservata della «Boisserie», un ristorante vicino al Capitol, dove Ted per anni ha portato le sue conquiste, con le quali era anche uso «consumare» sul posto, a volte prima, a volte dopo, a volte in¬ vece del pasto. Per i media, e soprattutto per gli avversari politici, il «dossier» dei suoi rapporti con le donne è stato sempre un'arma: poco utilizzabile nelle stanze del Senato, dove un po' tutti hanno qualcosa da nascondere, ma micidiale quando si tratta di confrontarsi di fronte all'opinione pubblica. Un esempio venne dalla campagna elettorale del 1988. Il candidato repubblicano George Bush appariva scialbo. Ted inventò una specie di tormentone estremamente efficace: elencava ciò che Reagan aveva fatto, nel bene e nel male, e ogni volta concludeva con la domanda: «Dov'era George?». I democratici erano deliziati, ma ben presto i repubblicani coniarono la risposta: «George era a casa sua, con la legittima moglie», e funzionò. La vicenda forse per lui più umiliante, comunque, fu probabilmente quella dei famosi «hearing» sul giudice Clarence Thomas, nominato da Bush alla Corte Suprema e accusato di molestie sessuali dalla sua ex collaboratrice Anita Hill. Il dibattito, alla commissione Giustizia del Senato, fu infuocato, ma Ted, presente in quanto membro della commissione medesima, si dovette limitare a fare da comparsa. Erano stati i suoi stessi compagni di partito a consigliarlo così. Per un tema come quello delle molestie sessuali, la sua figura non era utilizzabile. [f.p.]

Persone citate: Anita Hill, Bush, Clarence Thomas, Edward Kennedy, George Bush, Kennedy, Lyndon Johnson, Reagan

Luoghi citati: New York