Fantozzi: lascio «l'Unità» per «il Giornale» di Raffaella Silipo
Fantozzi: lascio «l'Unità» per «il Giornale» L'opinionista Villaggio «emigra». La testata del pds: ma la rubrica di domani ce l'ha mandata Fantozzi: lascio «l'Unità» per «il Giornale» «Sinistra troppo elitaria. Cambio, ma per "disturbare" Feltri» Fantozzi va a destra. Il ragioniere più famoso d'Italia, a dire il vero, non ha mai spiccato per impegno politico: non gli restavano abbastanza energie, tale era la fatica di sopravvivere alle quotidiane umiliazioni. Ma il suo geniale ideatore, lui sì, ha alle spalle una tradizione progressista. Ieri, invece, l'annuncio a sorpresa: Paolo Villaggio lascia l'Unità per il Giornale. «Questa sinistra è troppo elitaria, troppo radicai chic ha detto - io voglio essere più vicino alla gente comune». Quella stessa gente che il 28 marzo ha promosso Forza Italia, «la voce della stiva del Paese», come la definisce e si autodefinisce il ragionier Ugo. Il divorzio con la testata di Walter Veltroni, a dire il vero, era nell'aria: un mese fa all'Uno contro tutti del Maurizio Costan¬ zo Show Villaggio aveva già espresso il desiderio di cambiare. Ieri il comico era introvabile, ma Maurizio Cabona, giornalista del Giornale e artefice delle «nozze» con l'attore, ricorda che «Paolo desiderava da tempo scrivere su una testata a diffusione nazionale, non un giornale di partito». Ma la vera ragione sembra un'altra. «La sinistra ha scelto il "capalbismo" - dice Villaggio al Giornale - per questo ha perso». Ha perso l'elettorato umile, e ha perso di conseguenza lui, da sempre dalla parte dei vinti. Villaggio sostiene nell'intervista al Giornale che non ci sta a far gruppo con i «non salutatori», quelli «del golf di cachemire sulle spalle e il manifesto in mano», quelli «che non mi ritengono all'altezza», quelli che sembrano dire «noi non siamo piccolo borghesi come te», quelli «come Eugenio Scalfari o Margherita Buy, che non mi perdona di aver fatto film di grande successo commerciale». E così dopo l'Europeo, Oggi, il Venerdì di Repubblica e l'Unità, ecco il quotidiano di Vittorio Feltri. Un percorso piuttosto tortuoso, soprattutto per uno che non ha mai esitato a fustigare la televisione e la sua influenza nefanda sul vivere italiano. «Sì, lo so, da alcuni 11 Giornale è ritenuto complice di questo appiattimento - spiega lui a Cabona - ecco perché la collaborazione mi tenta. Sarò una voce stonata rispetto al resto?». Questa la sfida. Ma l'Unità non raccoglie il guanto. «Intanto la rubrica di domani l'ha mandata come di consueto - sorride il vice direttore Antonio Zollo -. Il rapporto che abbiamo è molto corretto, molto tranquillo. Se vuole lasciarci, ne parleremo, se vuole continuare le due collaborazioni parallele, parleremo anche di questo. Non vedo ragioni di polemica». Nessuna sindrome d'abbandono? «Non esageriamo. Evidentemente Villaggio sente l'esigenza di comunicare con un pubblico che non sia sempre lo stesso». E l'indignazione contro la gauche caviar, la sinistra del caviale? «E' un suo tradizionale cavallo di battaglia, e non potrebbe essere altiimenti. Ma il tono dell'intervista al Giornale non è diverso da quello che usa sull'Unità. Dunque i nostri lettori non sono tutti a Capalbio». Qualcuno, forse, è a Fregene, sotto l'ombrellone con il ragionier Ugo Fantozzi. Raffaella Silipo
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