«Garantiamo gli innocenti, non i ladri» di R. I.

«Garantiamo gli innocenti, non i ladri» LE SORELLE FALCONE «Garantiamo gli innocenti, non i ladri» PALERMO. Anna e Maria Falcone, sorelle del magistrato ucciso nella strage di Capaci, prendono posizione contro «l'esercito dì discutibili garantisti che ha preso il sopravvento facendosi portavoce di interessi che non sono quelli degli italiani». Nella lettera non viene mai nominato direttamente il decreto Biondi, ma i riferimenti sono chiari. «Non dimentichiamo il sacrificio di tanti servitori dello Stato, morti per garantire i diritti di noi tutti. Ci è sembrato infatti fosse diventato più importante garantire il diritto degli assassini e dei ladri, piuttosto che piangere il dolore di tanti innocenti. E' giusto, l'uomo deve essere sempre rispettato, anche quando sbaglia. Ma deve essere sempre tutelato il diritto dei più, piuttosto che quello del singolo. Giovanni diceva che per avere una risposta forte dello Stato era necessaria una morte "eccellente" ogni due anni. Il tempo è scaduto. L'Italia diventerà una Colombia dove si muore per un gol».[r. i.]

Persone citate: Maria Falcone

Luoghi citati: Capaci, Colombia, Italia, Palermo