Di chi sono queste uova?

Di chi sono queste uova? Di chi sono queste uova? Grosse come meloni e costellate di pori, potrebbero appartenere a un antenato dello struzzo, di cui non si è mai trovato lo scheletro SONO forse le uova più bizzarre finora mai trovate. Hanno le dimensioni di un melone e sono costellate di grossi pori che le fanno somigliare a enormi palle da golf. Per milioni di anni sono rimaste sepolte nelle sabbie del deserto del Namib in Africa meridionale fino a quando un gruppo di ricercatori in cerca di fossili ha visto un guscio emergere dai sedimenti. Scavando, sono comparsi i resti di altre uova, addirittura un centinaio. Queste uova fossilizzate costituiscono un piccolo enigma del tempo perché nessuno conosce l'aspetto esatto dell'animale che le ha deposte, circa 16-17 milioni di anni fa. Allora, nel Miocene inferiore, le distese aride del Namib avevano l'aspetto eh una savana con antilopi preistoriche ed elefanti primitivi. Non è improbabile, sostengono alcuni, che in questi paesaggi vivesse anche uno sconosciuto tipo di uccello corridore, simile agli struzzi ma ben più grosso: sarebbe stato proprio lui a deporre le uova, anche se nessuno ha mai trovato un suo scheletro fossile. A questo punto è naturale porsi una domanda: come si fa a sapere che si trattava davvero di un uccello e non di qualche altro animale? In fondo anche i rettili depongono le uova e nulla vieta di pensare che in quel periodo preistorico vivesse qualche forma di rettile di grosse dimensioni ormai estinta, capace di produrre uova così bizzarre. In effetti in un primo momento i paleontologi autori della scoperta, Brigitte Senut e Yannicke Dauphin del Museo di Storia Naturale di Parigi, e Martin Pickford del Collège de France, hanno avuto il forte sospetto di trovarsi di fronte alle uova di Clima più umido ma nessuna oasi Strati di limo si vanno accumulando sul fondo del grande lago artificiale qualche enorme testuggine terrestre. Una volta portate le delicatissime uova in laboratorio, però, è emersa la prova che si trattava di un uccello preistorico. Il loro guscio infatti è composto da calcite, mentre le uova di testuggine sono solitamente costituite da aragonite, che è un altro tipo di carbonato di calcio. Che aspetto doveva avere questo gigantesco uccello? Nessuno è in grado di dirlo. Tuttavia la logica induce a pensare che non potesse volare e si fosse adattato a correre. Lo si potrebbe definire forse una «copia» preistorica dello struzzo attuale, anche se le sue vere abitudini sono sconosciute. Gli unici dati utili provengono dalle sue uova: erano più grandi di quelle dello struzzo (1,7 litri contro 1-1,2 litri) e il loro guscio aveva uno spessore doppio (quasi 4 millimetri contro 2 circa). E quelle strane depressioni tonde che lo rendono simile a una pallina da golf? Sono degli enormi pori, che permettevano all'embrione di questo strano uccello di respirare attraverso lo spesso guscio: anche le uova di struzzo ne hanno, ma sono sei-otto volte più piccoli. E' stato calcolato che da queste uova uscivano dei «pulcini» con le dimensioni di una grossa quaglia, se non addirittura di una gallina. A questo uccello è stato dato un nome originale: Diamantornis, cioè «uccello dei diamanti», proprio perché è stato rinvenuto in un'area ricca di diamanti, vietata finora alla ricerca. L'Africa non è nuova a queste forme fossili di uccelli giganteschi. In Madagascar, ad esempio, visse l'Aepyornis, chiamato anche «l'uccello elefante». Era alto tre metri, pesava 350 chili e non volava. Le sue uova semifossilizzate, ora esposte nei musei, hanno le dimensioni di un'anguria. Alberto Angela

Persone citate: Alberto Angela, Brigitte Senut, Martin Pickford, Yannicke Dauphin

Luoghi citati: Africa, Madagascar, Parigi