Fotografare sotto la Luna di Carlo Grande

Fotografare sotto la Luna Fotografare sotto la Luna ORSI che giocano di notte in una radura, lupi che vagano nei boschi, cervi che pascolano al chiaro di Luna; ma anche bracconieri, focolai di incendi, sostanze e fonti inquinanti: si possono scoprire e filmare anche nel buio più fitto, grazie a una straordinaria telecamera «termica» che cattura i raggi infrarossi emessi dai corpi degli animali. Lo strumento, prezioso per etologi e ambientalisti (può rivoluzionare i loro metodi di studio) è stato battezzato «Gufo infrarosso» dai costruttori, le Officine Galileo. Verrà usato nelle aree protette della Provincia di Torino e nel parco della Mandria. La telecamera è abbastanza leggera, simile a tante altre e si utilizza facilmente: può essere collocata su un cavalletto ma anche trasportata in elicottero. La si punta verso un bosco o una collina ed ecco, con un po' di fortuna, apparire sul monitor collegato, il profilo coloratissimo delle «prede»: le zone del corpo più calde risultano bianche, quelle più fredde blu. Le gradazioni, dal caldo al freddo, passano attraverso il rosa, il rosso, il giallo e il verde. Il «Gufo rosso», ovvero il «sistema automatico per il monitoraggio della fauna», è anche utilizzabile con un videoregistratore, pilotato da un personal computer portatile. Può essere attivato dall'operatore, da un timer, o automaticamente, quando l'animale (o il bracconiere) entra nel campo di ripresa. Come funzionano gli occhi del «Gufo»? La telecamera «termica», anziché catturare le radiazioni luminose, è sensibile ai raggi infrarossi, emessi da fonti di calore come il corpo degli animali. Al posto di un obiettivo in vetro ha La nuova teleca NEL DESERTO DEL NAMIB amera termica una speciale lente in germanio, metallo che blocca le normali radiazioni luminose e lascia passare solo gli infrarossi. Lo strumento è inoltre dotato di una bomboletta di aria compressa per raffreddare il sensore della camera fino a una temperatura di 200°C. Questo gioiello (costa 250 milioni e può avere un'autonomia di due o otto ore, ma in quest'ultimo caso l'attrezzatura pesa di più), è un esempio di riconversione pacifica della tecnologia militare: la telecamera, progettata per colpire anche al buio obiettivi militari, è stata montata sui carri armati Leopard per individuare uomini o mezzi a motore. E' in uso anche sulle navi, per poter vedere gli aerei che volano a bassa quota nel raggio di una quindicina di chilometri, «imprendibili» dal radar. era termica Inutile dire che, con questa attrezzatura, lo studio della fauna può essere rivoluzionato: si potranno studiare gli animali nei momenti in cui sono più tranquilli e non sospettano di essere osservati dall'uomo. Ne trarrà grande vantaggio, ad esempio, il censimento degli animali selvatici che la Provincia di Torino sta compiendo da qualche anno. Si tratta di operazioni laboriose, che richiedono l'impiego di molto personale. Le sorprese, finora, non sono mancate: il camoscio è presente con un buon numero di capi su tutto l'arco alpino torinese. In alcune zone, ad esempio nella Valle di Susa, caprioli e cervi sono addirittura in soprannumero. Sono ben radicate e sotto controllo anche le aree, circoscritte, occupate dal muflone e dallo stambecco. Carlo Grande

Persone citate: Leopard

Luoghi citati: Susa, Torino