GODERSI LA VITA NELL'ANTICA ROMA

GODERSI LA VITA NELL'ANTICA ROMA GODERSI LA VITA NELL'ANTICA ROMA samento dei costumi; e nella stessa capitale, i governanti cercarono di acquistarsi il favore del popolo offrendo svaghi di ogni genere, a partire da quelli spesso cruenti del circo. Scrive Sallustio: «La paura dei nemici teneva il popolo sul retto cammino. Ma quando quel terrore cadde dagli animi, prosperarono i vizi che il benessere favorisce, cioè la sfrenatezza e l'arroganza». Ma come? Si possono evocare, secondo le testimonianze letterarie e talvolta anche quelle archeologiche, i piaceri delle feste, della tavola, della villeggiatura, dell'amore. E in tutti compaiono i tratti l'impero e per la grande quantità di genti ad esso sottoposte, Roma veniva per forza contaminata da molti diversi modi di vivere e da svariati esempi di costumi». Aggiungiamo: anche da diverse scuole di pensiero, che facevano grande presa. E tra esse da una in particolare, l'epicureismo, che per vero cercava solo l'eliminazione del dolore, ma che a Roma fu intesa come un'esaltazione del piacere, e addirittura della dissolutezza. In realtà, l'espansione dello Stato romano creò nelle terre conquistate occasioni continue di arricchimento, e di conseguente rilas¬ anche i suoi ideali, se si pensa all'esaltazione quasi emblematica di figure come Cincinnato e Catone. Questa morale, favorevole a un puritanesimo nato dalle dure condizioni della vita e del lavoro, rifiutava il lusso e la vita facile: era una morale dell'energia, dell'onestà, della virtù contadina a cui si riportavano i primordi dell'Urbe. E senza dubbio ha ragione Sallustio, quando dice che Roma dovè la sua straordinaria espansione al rigore della sua morale. Donde, allora, la corruzione dei costumi? Ancora una volta, è uno scrittore antico a dircelo, Plutarco: «Per la vasta estensione del¬

Persone citate: Catone

Luoghi citati: Roma, Urbe