IL CALCIO UN LACCIO CHE PUÒ DARE LA COLICA

IL CALCIO: UN LACCIO CHE PUÒ' DARE LA COLICA IL CALCIO: UN LACCIO CHE PUÒ' DARE LA COLICA na se n'è dovuto andare lo stesso. E noi lo salutiamo.. Ma, già che siamo nella zona di Domenico Rea, ho immaginato una partita fra due squadre impegnate nella fastosa competizione (partita che, causa la diversità di girone, non è stata giocata né lo verrà). E' la partita fra Belgio e Corea. Mi è venuto da dire: «Bel gioco, Rea». Volendo, visto che Rea era appunto napoletano, si può anche completare l'augurio con una specificazione geografica: «Bel gioco. Rea (del Sud)». Continuando con questo bel gioco si può compilare un tabellone di partite che è anche un piccolo frasario per sopravvivere ai mondiali, senza efedrina. Il calcio non è sport per signorine, almeno non per signorine dai fianchi troppo stretti: «bel gioco lombi à» (devo dirlo? E' Belgio Colombia). Altri lombi sono quelli di cui si parla a proposito di un certo ha svariato Gianni Mura in una rubrica giornalistica che avrebbe voluto intitolare «Taccuino ripieno»: e droga dà animo, demonio da gara, ama grande odio; addio, amo grane; addio, a ra mengo; addio gare, mona. Nel mio piccolo, avevo rinunciato a una A (la A che fa passare dal cognome, Maradona, alla seconda parte del nome, Armando) e avevo provato ad anagrammare Diego Armando. Risultato: droga demonio. Forse è dopato l'anagramma stesso, perché demonia non si può dire: peccato, perché è a sua volta l'anagramma di demanio (e di mediano). Per la cronaca, le urine del calciatore dette Pibe de Oro contenevano efedrina (anagrammi: dare fine I fine da re) una sostanza, anzi un'intera famiglia di sostanze (c'è la norefredina, la pseudoefedrina, la norpseudoefedrina, la metaefedrina). Dubito che l'efedrina sia una vera droga, una droga demonia, ma Marado¬ In definitiva, i Mondiali sono anche e soprattutto ni dàimon»: l'angelo-demone che ci custodisce, giorno per giorno. Non siamo gli unici a fare anagrammi, per fortuna. Ha incominciato uno scrittore napoletano, Luigi Compagnone, che ha trovato in Diego Maradona la terribile sentenza «e a me donai droga». Se non vado errato, Luigi Compagnone non è nuovo a queste attività anagrammatiche. Non era lui che da Domenico Rea ha tratto «e mendica oro»? Allora, Domenico Rea vivente, ci sarà stata in corso una qualche polemica fra scrittori partenopei. Oggi, Rea non c'è più, la querelle per cui gli scrittori partenopei vengono interpellati è quella che riguarda il ritiro dai Mondiali di Diego Armando Maradona, il campione che giocò anche a Napoli, le cui urine sono state colte ora in flagranza di reato. Sullo stesso tema anagrammatico-niaradoniano di Compagnone

Luoghi citati: Belgio, Belgio Colombia, Corea, Napoli