Il Grand Siècle dei bruchi

Il Grand Siècle dei bruchi Il Grand Siècle dei bruchi c I vorrebbe soltanto la musica, magari l'accompagnamento di una dolce melodia, per completare l'incanto di un libro come La meravigliosa metamorfosi dei bruchi di Maria Sibylla Merian. Un libro originalissimo e antesignano. rinam si riaccende più che mai la sua passione di entomologa e di pittrice. Ed eccola lì a osservare, studiare e ritrarre i suoi soggetti preferiti, le splendide farfalle tropicali, per la maggior parte appartenenti a specie ancora sconosciute in Europa, in tutte le fasi del loro sviluppo, dal bruco all'adulto. E così, al ritorno nella natia Germania - la Merian è nata a Francoforte sul Meno - dà alle stampe il suo volume più importante, le Metamorfosi degli insetti del Suriname che vede la luce nel 1705. Forse è questa pubblicazione con le sue tavole di ineccepibile bellezza che le ha dato la fama e l'immortalità. Ma qui Maria Sybilla Merian ha anche il merito di precorrere il concetto di «lotta per la vita», quel concetto a cui Charles Darwin darà risalto molto tempo dopo. Infatti nelle tavole, accanto ai bruchi voraci che divorano foglie e frutti di piante utili all'uomo, fa capolino qua e là uno dei tanti nemici naturali della specie di farfalle farfalle in cui quei vermiciattoli prodigiosamente si trasformano al termine della metamorfosi, la trasformazione evocata nel titolo. Antesignano, perché Maria Sybilla Merian è vissuta nel diciassettesimo secolo, in tempi oscurantisti in cui una donna artista e scienziata costituiva un'autentica mosca bianca. Un secolo in cui la maggior parte della gente credeva ancora nella teoria aristotelica della generazione spontanea. Credeva cioè che i topi nascessero dalla sporcizia, le zanzare dal fango e i bruchi dall'humus. Ci voleva un bel coraggio ad andare controcorrente smentendo un'autorità suprema e indiscussa come Aristotele. Ma Maria Sibilla Merian di coraggio ne ha da vendere. E lo dimostra quando a cinquant'anni suonati si converte a una setta religiosa che ha una congregazione nel Surinam e senza pensarci su due volte si imbarca per l'America. Nei due anni che trascorre nel Su¬ Originale perché è una successione di splendide tavole a colori incise su rame dall'autrice, ciascuna corredata da una succosa pagina didascalica scritta quasi in versi. «Ho spesso incontrato/sui fiori azzurri della consolida regale/ l'incantevole falena che qui presento/cosi bella e insolita di colori/ Una di queste piccole falene l'ho raffigurata/posata su due foglioline verdi/per deliziare tanto più gli occhi dell'amatore quanto più sono attenti e sensibili/ e per dar lustro a un piccolo capolavoro dell'infaticabile natura». Le tavole - che sono 59 - rappresentano non solo cespi, rami, foglie, fiori sui quali sono posati i bruchi che di quella pianta si nutrono, ma anche le Maria Sibylla Merian La meravigliosa metamorfosi dei bruchi Rosenberg Sellier, pp. 212, L. 45.000

Persone citate: Charles Darwin, Maria Sibilla, Maria Sibylla Merian, Maria Sybilla Merian, Rosenberg Sellier

Luoghi citati: America, Europa, Francoforte, Germania, Suriname