ULTIMO TANGO PER ALMUDENA LULU' di Angela Bianchini

ULTIMO TANGO ULTIMO TANGO PER ALMUDENA LULU' quelli che hanno segnato la Spagna di questo secolo. Tutto un cocktail di scoperte, ricordi, voglia di vivere che si è travasato, in questi anni, e con quale successo!, nel cinema, nella movida e nella letteratura della Spagna attuale. A unirle, c'è in primo luogo una sorta di fissazione familiare («Sono una scrittrice molto legata alla mia famiglia, alla mia città, ai miei amici, alla mia epoca, al paesaggio della mia vita»), poi la passione per la tradizione orale («Se devo essere onesta, all'inizio fu la conseguenza della paura dell'effetto culebrón, l'effetto polpettone, o feuilleton. Il romanzo scorre in tempo reale e la narratrice mai deve sapere più del lettore sulla storia della sua famiglia») e poi l'interesse, davvero encomiabile, di questi tempi, per il passato. Il romanzo, dice Almudena con forza, «è una resa di conti con il mio passato». L'oggi e l'ieri, la Storia e il sentimento, tanto tanto sesso, con un occhio, però, sempre fisso all'amore. E niente divisione di generi Almudena Grandes e una svena del filili trailo da «Lti/Ù» letterari: il giallo con il culebrón, e la saga con le vicende mdividuali: tutto, basta che sia romanzo. Malena es un nombre de tango, uscito a metà aprile, regge splendidamente le classifiche, nonostante le sue cinquecento e più pagine [Malena es un nombre de tango, Tusquets, Barcelona, pp. 552, 2500 pesetas), un librone che, nonostante l'ottimismo di alcuni critici spagnoli, non si beve proprio come un bicchier d'acqua: piuttosto come un mezzo litro, trangugiato però a grandi sorsi, per non mollarlo, per non perdere il fascino delle sue mille vicende. Tutto cosi intricato in queste storie di borghesi madrileni, divisi tra la capitale e una proprietà nell'Extremadura, che un altro critico, quello del Pais, ne ha tentato anche una sorta di riassunto per temi. Ma tutto anche, solidamente legato, a cominciare dal titolo, che si rifa a una canzone di Gardel: Malena canta el tango corno ninguna / Malena tiene pena de bandoneón. Sulla famiglia di Maiella, pesa infatti, fin dai tempi della Conquista, la profezia della meticcia Ramona, india di nobile origine, che, con il marito Rodrigo, antenato di Malena, ne ha maledetto anche il sangue. Infatti, imputridito nelle vene dei suoi discendenti, non avrebbe mai concesso loro la pace dei sensi e della carne. Da questa premessa ha origme una doppia lmea familiare, tutta di gemelle, però diversissime. Le discendenti di nome Reina, in apparenza fragili, bionde e buone, in realtà autentiche belve, sono particolarmente dedite a tormentare le discendenti di nome Magdalena, che hanno l'aria india, bruna e lasciva, ma aspirano soltanto all'amore. Una trovata non da poco perché fa sì che tutta la storia si svolga e si regga su varie combinazioni di incesti: Malena innamorata del nonno materno e del padre, la gemella Reina che contende a Malena il suo grande amore, discendente della linea spuria della famiglia, tutti che vanno a letto o aspirano a andare a letto con tutti, in uno struggimento che però non manca mai eh ironizzare su questa grande materia romanzesca che, nella sua eccessività banale, altro non è che la vita. E, attraverso tante vicende umane, non la piccola, ma la grande storia di Spagna: gli ultimi anni della Repubblica, la Guerra Civile, la difesa di Madrid, il franchismo, e la nuova libertà: il tutto rievocato con profonda passione civile. Effetto culebrón, certo, ma in forma molto spagnola. Quale esiste anche nel maggior narratore dopo Cervantes: il grande Benito Perez Galdós. Angela Bianchini

Persone citate: Almudena Grandes, Benito Perez Galdós, Cervantes, Gardel, Pais, Reina

Luoghi citati: Madrid, Spagna