L'ira di Rosso Fiorentino
Così Volterra restaura e rilancia il «suo» maestro LA STAMPA 1500 anni di un geniale eccentrico. Corpi lividi e Cristi morbosi VOLTERRA ON si trascuri quella particella «e»: Rosso e Volterra, che dà un senso alla 'J mostra che si apre oggi a Volterra in onore di Rosso Fiorentino, nel cinquecentenario della sua nascita, e che inaugura una stagione di mostre sul Manierismo. Non si equivochi, insomma: non si tratta di Rosso a Volterra, con tutto quanto sarebbe connesso alla fuga da Firenze per irrequietezza e rabbia di Giovan Battista di Jacopo (rosso di capelli, ma non malpelo, ad ascoltare per lo meno il Vasari: «dotato di bellissima presenza, il modo del parlar suo era molto grazioso, era bonissimo musico et aveva ottimi termini di filosofia») però scontroso ed iracondo, venuto ramingo in queste terre marginali, a lenire le ferite d'una città che l'aveva rifiutato: stupore e mugugni per i suoi affreschi inconsueti dell'Annunziata, ed addirittura rifiuto senza remissione per la stranita Pala di Ognissanti. Dunque, chi s'avventura su per le arroccate stradine verdi che portano alla Pinacoteca di Volterra, non si illuda di trovare un'esaustiva retrospettiva del Rosso, che oggi non si potrebbe più progettare (trattandosi per di più di tavole e non tele, intrasportabili, per sensato decreto). Ma tre (forse quattro) opere del grande irregolare possono bastare, soprattutto se devono sostenere un discorso limitato eppure preciso (che Roberto Ciardi e Alberto Mugnaini brillantemente affrontano nell'elegante catalogo Marsilio): quale vento mai misterioso possa aver rappresentato la dirompente comparsa di Rosso, in una compagine provinciale come quella di Volterra, lontana è vero dalle eleganze estenuate ma ancora classiciste dei fiorentini Andrea del Sarto e Fra Bartolomeo, però invece piuttosto allertata dalle «barbare» riesumazioni dei reperti etruschi, educata alle macilente legnosità del Signorelli, dell'espressionistica Deposizione duecentesca in Duomo e qui e là da persistenze tardo-gotiche? Basterebbe la stanza delle incisioni, di Caraglio e di altri, che distillano dai suoi acidi colori il ce¬ Il Premio Satira politi Così Volterra restaura e rilancia il «suo» maestro Lira di Rosso Fiorentino m Jixf Sicilia m Mille emozìo
Persone citate: Alberto Mugnaini, Cristi, Giovan Battista, Roberto Ciardi, Rosso Fiorentino, Signorelli, Vasari
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