Un concorso e un flash-back
Un concorso e un flash-back Un concorso e un flash-back Da oggi e fino al 25 luglio «La Stampa» ripropone ai suoi lettori le prime pagine pubblicate 25 anni fa, nella settimana meravigliosa dello sbarco dell'uomo sulla Luna, un evento che magnetizzò l'attenzione di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Contemporaneamente i lettori potranno partecipare a un grande concorso organizzato in collaborazione con Bolaffi, la celebre società specializzata nella filatelia e nella numismatica. Tra tutti coloro che invieranno al recapito specificato in questa stessa pagina i dieci bollini pubblicati sul giornale nei dieci giorni dell'iniziativa, saranno sorteggiati mille ricchissimi premi, consistenti in rarità filateliche e monete da collezione. L'estrazione dei premi avverrà nella settimana fra il 15 e il 20 agosto. Negli stessi giorni, «La Stampa» offrirà anche ai lettori una serie di ampi servizi giornalistici sull'avventura spaziale, che culmineranno con la pubblicazione di un supplemento speciale, nel giorno dell'anniversario. protettivo attorno alla zona esposta, per riportare la temperatura del modulo su valori accettabili. Dopo qualche giorno, con una seconda uscita, fu liberato il pannello solare danneggiato e buona parte dell'energia elettrica necessaria al funzionamento della stazione fu così ristabilita. Dopo l'incidente iniziale, le missioni Skylab si svolsero del tutto regolarmente e con importanti risultati scientifici. Tre equipaggi si avvicendarono nel modulo laboratorio per periodi sempre più lunghi: dai 28 giorni dello Skylab 2 fino agli 84 giorni dello Skylab 4, a tuttoggi la più lunga permanenza in orbita nella storia delle imprese spaziali americane. Ma le missioni Skylab non si limitarono a stabilire record di durata; nuovi apparecchi e nuovi modi di operare furono sperimentati per la prima volta. Tra di essi va ricordato il collaudo di un prototipo di «doccia spaziale», un lusso che gli perfide del modulo, finendo col danneggiare uno dei pannelli solari che forniva l'energia elettrica ai sistemi di bordo. Questo incidente ridusse del 50 per cento la disponibilità di energia, ma ancor più critica fu considerata la perdita dello scudo termico che era parte integrante dello strato di protezione andato perduto. Il modulo, infatti, rimaneva parzialmente esposto alle violente escursioni di temperatura dello spazio aperto e questo rappresentava un rischio per la sicurezza dell'equipaggio che sarebbe dovuto arrivare il giorno successivo. Il secondo lancio fu rimandato per permettere una analisi dei danni e l'elaborazione di un piano di emergenza. Soltanto dieci giorni dopo, gli astronauti Conrad, Kerwin e Weltz arrivarono a bordo dello Skylab pronti a effettuare le riparazioni. Prima, con una prolungata attività extraveicolare, fu dispiegato una specie di ombrello
Persone citate: Bolaffi
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