«Offesi delusi indignati» La protesta corre sul fax

«Offesi, delusi, indignati» La protesta corre sul fax «Offesi, delusi, indignati» La protesta corre sul fax Anche Arcore dice «no» stava accadendo in Italia, ora invece c'è da vergognarsi». Anita Mina, Torino. «Sono indignata, ma con voi che siete un quotidiano di sinistra e avete la spudoratezza di presentarvi come un giornale indipendente. Io, nel 1984, ho fatto 15 mesi di carcere per un fallimento perché un giudice voleva farmi confessare cose che non conoscevo. E in appello mi hanno assolta. Craxi è un personaggio squallido che dovrebbe stare in galera 50 anni, ma dopo la condanna. Non prima». Bianca Biancospino, Ventimiglia. «E' vergognoso, spero che la gente scenda in piazza». Francesco Greco, Torino. «Sono esterrefatto. Voglio ricordare a Berlusconi che i cittadini italiani non sono suoi dipendenti, è lui dipendente dei cittadini italiani». Adele Repola, Ancona. «Sono indignata. E' bello che il pubblico possa manifestare il suo sdegno». Massimo lesi, Aosta. «E' ingiusto che una decisione del genere sia stata presa con un decreto, volevo che almeno fosse discusso in Parlamento». Mauro Manassero, Torino. «Chiaramente l'hanno fatto per liberare Craxi, automaticamente liberano anche gli altri. Il decreto che durerà 60 giorni permetterà l'inquinamento delle prove. Anche Scalfaro, firmandolo, non ha voltato pagina sulla Prima Repubblica». Andreina e Cesare Fera, Genova. «Esprimiamo indignazione per l'operato di questo governo, che non manca occasione per manifestarsi magari in maniera subdola come teso a realizzare le peggiori previsioni di un comportamento liberticida». Mario De Rossi, Torino. «Sono d'accordo con Biondi: prima del carcere ci vanno i processi». Salvatore Sansone, Palermo. <;Voi giornalisti avete il dovere di intensificare le critiche nei confronti di questo decreto». Un'insegnante, Novara. «Ai miei allievi ho cercato di insegnare l'onestà: dovrò adesso educarli alla disonestà e al furto legalizzato». Mirella Inzaghi, Ventimiglia. «E' proprio vtro: in prigione ci vanno solo i rubagalline». Carlo Guerrieri, Torino. «Sono a favore del decreto: è ora di finirla di ottenere confessioni e delazioni mettendo in galera la gente, in pratica facendo la tortura. Non è questo il modo di indagare». [''. i.] IN CONSIGLIO ;. KSÌSB5 ARCORE. Nessuno è profeta in patria. Nemmeno Berlusconi. Tra i «no» più amari al decreto-antimanette va certamente registrato quello del consiglio comunale di Arcore, là dove vive il Cavaliere. Riunitosi d'urgenza, ha votato un duro ordine del giorno contro il prowedimento-Biondi. Il consiglio esprime «con forza il proprio dissenso dalle scelte del governo in materia di custodia cautelare e per l'utilizzo dello strumento della decretazione che espropria il Parlamento della propria funzione legislativa» e «testimonia il proprio sostegno all'attività dei magistrati». Il testo è stato trasmesso a Biondi, alla Procura di Milano, alle presidenze di Camera e Senato. Al Cavaliere che siede a Palazzo Chigi non hanno nemmeno pensato. [r. int.] solo un geometra». Marina Parisi e altre 5 firme, Genova. «I termini più usati in campagna elettorale dall'attuale maggioranza sono stati: "onestà", "buon governo", "libertà". Poi ci hanno detto: "lasciateci lavorare" e "giudicateci sui fatti". Adesso possiamo giudicare? Vergogna!». Emilio Anchisi, New York. «Sono un italiano che vive negli Stati Uniti. Eravamo fieri di quello che