Lady Golpe scrive un giallo anche nella moda

lady Golpe scrive un giallo anche nella moda lady Golpe scrive un giallo anche nella moda Attesa invano in via Veneto a Roma per la sfilata conclusiva A destra, un abito di Balestra. Sopra Donatella Di Rosa ROMA DAt NOSTRO INVIATO Gran finale. Ieri sera si è conclusa la kermesse di moda capitolina con il faraonico défilé di Renato Balestra in via Veneto. Ottocento posti per duemila richieste, una passerella di trenta metri che partiva dal caffè Flora e arrivava da Doney. Atmosfere da Dolce Vita per un evento - organizzato dallo stilista con l'associazione di via Veneto e il comitato dei «Cento Anni di Cinema» che ha attirato molti personaggi. Da Anita Ekberg a Cecchi Gori. Da Dalila Di Lazzaro a Zeudi Arava. Bellissima, in un elegante abito nero, il ministro dell'Agricoltura Adriana Poli Bortone, accompagnata dalla figlia. Qualche sedia più in là, il ministro delle Poste Tatarella, con la moglie Angela, gran divoratrice di sfilate. Nessuna traccia di Lady Golpe. Dov'è andata a finire Donatella Di Rosa, si chiedevano i più curiosi? La risposta può essere nella segreteria telefonica del suo cellu¬ lare: «Lasciatemi in pace» è l'appello accorato del messaggio. Baci, abbracci, scambio di cortesie fra signore tirate a lucido. C'è tutto il bel modo. Balestra è raggiante. E poco prima che arrivino le mannequin in pedana confessa che questa volta si è lasciato prendere la mano. Ha realizzato più di cento modelli. Meno male che doveva trattarsi di una micro-collezione. «Detesto chi professa l'eleganza di un abito in chiffon portato con gli stivaletti anfibi. Lo chic è tutta un'altra storia. E' raffinatezza, poesia, tagli perfetti. Certo i prezzi dell'alta moda sono altissimi. E allora? Ci stupiamo di fronte al costo di un quadro d'autore, di un albergo extralusso o del caviale?», secondo Balestra in Italia ci sono tantissimi nuovi ricchi disposti a spendere in atelier. «Non hanno buon gusto, ina chissà, magari educandoli poco por volta al bello...». Gli spot si accendono per illuminare tre quarti d'ora di spettacolo commentato da Gabriella Oarlucci. In un primo momento Canale 5 doveva riprendere lo show di via Veneto. Ma la clausola era di renderlo più lungo, magari aggiungendo altro griffe e qualche cantante. Balestra però al barnum televisivo ha preferito la moda nuda e cruda. Senza tanti fuochi d'artificio aggiuntivi. Ecco i vestiti, che lui chiama di linea, riservati a poche clienti dal palato fino. Dieci uomini e una dama in frac aprono il défilé. Pensando a Jean Harlow e ai bagliori hollywoodiani seguono le toilette sirena laminate, color argento, canna di fucile e azzurro, riscaldate da enormi cappe di marabù. I tailleur hanno applicazioni di lacca lucida, le lavorazioni ricordano i quadri di Fontana. Le flanelle sposano lo chiffon. Dalila di Lazzaro e Zeudi Araya applaudono le ragazze vestite da caccia alla volpe, strette in ottocentesche giacche rosse da cui sbucano sottane scure e ampie. Anche la sposa è un'amazzone in argenteo abito con sottana ornata da code di frac. Un discreto successo è toccato anche ai coloratissimi tailleur ad astuccio di Gai Mattiolo. Lo stilista informa che nella sua lista di clienti - fra cui spiccano Katia Ricciarelli, Serena Grandi e Rita Dalla Chiesa si è aggiunta anche Irene Pivetti. Roma è in festa. Le boutique delle vie del Tridente, illuminate a giorno, chiudono i battenti soltanto a mezzanotte. Titolo dell'iniziativa: «Moda d'Inverno con una Passeggiata d'Estate». E giù di shopping notturno. In atelier le Fendi presentano i loro famosi visoni da ripiegare in un marsupio. Anna Fendi (presidente dell'Associazione via Borgognona) aspetta gli ospiti all'hotel Inghilterra. Lì Rutelli, insieme con Liliana Cavani, consegnerà il consueto premio (che prende il nome dalla via) a Gabriella Pescucci, autrice dei costumi indossati da Michelle Pfeiffer nel film «L'età dell'innocenza». Antonella Anta pane

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Roma