Capalbio esplode la guerra verde
Capalbio, esplode la guerra verde Capalbio, esplode la guerra verde Il sindaco: «Legambiente, gruppo di imbecilli» GUERRA aperta tra il sindaco di Capalbio, nota località vacanziera di vip in Toscana, e gli ambientalisti. Il sindaco del centro turistico è inferocito con i responsabili di Legambiente, che nel corso della crociera di «Goletta verde» hanno classificato il litorale del piccolo comune come «località leggermente inquinata», con valori di coliformi totali e fecali superiori alla media. «Sono degli imbecilli che vanno a spasso su una barchetta, pagata non so da chi, per dare fastidio alla gente che lavora», tuona il sindaco, Gastone Franci di Forza Italia. «Ho già telefonato al mio avvocato - aggiunge - per la denuncia, ho proprio intenzione di trascinarli in tribunale e fargli passare i guai». La rabbia del sindaco si ò scatenata perché Legambiente avrebbe «sbagliato tutto», non tenendo conto dei dati del presidio multizonale locale: secondo la Usi, le acque litoranee presentano valori di inquinanti nei limiti di legge. «Se ci fosse stato un pericolo per i bagnanti - dice ancora Franci, che è anche proprietario di un albergo e di un ristorante a Capalbio - sarei intervenuto con il divieto di balneazione, non sono mica un criminale. E invece arrivano questi a farsi una passeggiata, fanno i prelievi a modo loro e poi si permettono di lanciare allarmi sui giornali». Franci afferma di aver «invitato quelli di Legambiente a tornare a Capalbio per nuovi prelievi. Però questa volta li facciamo noi, non ci fidiamo di loro». Dalla sua parte, afferma il sindaco, ci sono tutti gli operatori turistici della zona, se possibile ancora più inferociti di lui. Le affermazioni del sindaco di Capalbio non turbano la Legambiente. «Siamo lieti che il sindaco abbia deciso di "dichiararci guerra" - si legge in una nota dell'associazione ambien talista -. Sarà forse l'occasione battere l'inquinamento preferivano nascondere la polvere sotto il tappeto. Non possiamo certo preoccuparci di Gastone Franci - conclude la nota - il quale speriamo non faccia come decine di suoi colleghi che alle minacce non hanno mai fatto seguire vere querele. Lo invitiamo invece a farlo e presto, in modo da poterci vedere di fronte al magistrato e verificare lo stato delle acque nel suo comune». Fino a poco tempo fa Capalbio era il luogo di vacanza dei vip della Prima Repubblica: politici, scrittori, giornalisti, imprenditori, faccendieri. Vi andavano per riposarsi, ma anche per incontrarsi e decidere i destini di governi e coalizioni. Era stato il luogo in cui si potevano vedere Giuliano Amato, Claudio Martelli e Giorgio La Malfa. Sotto gli alberi di Capalbio Achille Occhetto fu immortalato da una fotocamera mentre baciava teneramente la moglie Aureliana. Tanta fama e tanta presenza nei media, spazzate da Tangentopoli e dall'eclisse dei protagonisti della Prima Repubblica. Una parabola discendente che Capalbio ha cercato di fermare con il «nuovo», con l'elezione di un candidato di «Forza Italia» alla carica di primo cittadino, [p. q.] La spiaggia di Capalbio, il comune toscano che è stato per molti anni il ritrovo di famosi vip della politica e della cultura giusta per chiarire definitivamente questa polemica che si trascina da troppo tempo». Secondo Legambiente già l'anno scorso i dati di «Goletta verde» avevano segnalato «una situazione di stress sulla spiaggia Macchiatonda a Capalbio: erano stati rilevati 200 coliformi fecali (limite di legge 100); quest'anno - continua Legambiente - si è avuta una conferma: seimila coliformi totali (limite di legge duemila) e 200 coliformi fecali». Nei nove anni di campagna di rilevamenti, «Goletta verde» ha «incontrato parecchi sindaci che invece di impegnarsi nei controlli delle acquo e per ab¬
Persone citate: Achille Occhetto, Claudio Martelli, Gastone Franci, Giorgio La Malfa, Giuliano Amato
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